Europa Ore 7

Sarà Laschet contro Baerbock in Germania

Bruxelles guarda con attenzione i numeri dei partiti al Bundestag, fondamentali per capire che coalizione ci sarà. Nord Stream 2, ancora difeso dalla Merkel, divide conservatori e Verdi

David Carretta

Anche quattro anni fa, tra febbraio e aprile, si creò l'aspettativa di un cambio di regime alla cancelleria. I sondaggi indicavano il potenziale successo dei socialdemocratici della Spd, che avevano appena scelto l'ex presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, come loro candidato. Alla prova della campagna elettorale e delle urne il sorpasso della Spd si rivelò effimero

L'Unione europea può finalmente iniziare a immaginare come sarà il post Angela Merkel, ora che è diventato chiaro quali sono i candidati che hanno reali possibilità di succedere alla cancelliera tedesca dopo le elezioni per il Bundestag in settembre: la contesa sarà il cristiano-democratico Armin Laschet contro la verde Annalena Baerbock. L'Unione Cdu-Csu ieri ha scelto il suo candidato più impopolare, Armin Laschet, a seguito di un caotico braccio di ferro con Markus Söder. Il governatore della Baviera e leader della Csu ha tassi di popolarità molto più alti del governatore del Nord Reno-Westfalia e leader della Cdu. Come spiega Paola Peduzzi sul Foglio, nella notte tra lunedì e martedì il consiglio esecutivo della Cdu ha scelto al 77,5 per cento Laschet come erede elettorale di Merkel. E ieri a mezzogiorno Söder ha annunciato la resa. Ma un sondaggio di Forsa non augura nulla di buono per Laschet: i Verdi hanno superato di slancio l'Unione Cdu-Csu, ottenendo il 28 per cento delle intenzioni di voto contro il 21 per cento. Attenzione, però, a dichiarare già finita la contesa.

Anche quattro anni fa, tra febbraio e aprile, si creò l'aspettativa di un cambio di regime alla cancelleria. I sondaggi indicavano il potenziale successo dei socialdemocratici della Spd, che avevano appena scelto l'ex presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, come loro candidato. Alla prova della campagna elettorale e delle urne il sorpasso della Spd si rivelò effimero. Laschet non è Merkel. L'Unione Cdu-Csu è logorata dalle polemiche per la gestione della pandemia di Covid-19, dai ritardi nella campagna di vaccinazione e da alcuni scandali. Ma mancano ancora cinque mesi al voto. Nelle ultime settimane le somministrazioni di vaccini vanno avanti a pieno ritmo. La riapertura della Germania potrebbe allentare la rabbia di alcune fette dell'elettorato. Insomma, tutto potrebbe ancora cambiare. Compresi i rapporti di forza tra gli altri partiti che entreranno al Bundestag. Sono quei numeri che Bruxelles guarda con maggiore attenzione, per capire se l'Unione Cdu-Csu sarà ancora alla cancelleria e al governo. L'ipotesi di una coalizione semaforo – Verdi, Spd e liberali della Fdp – non è esclusa. Sul Foglio Daniel Mosseri racconta chi è Anna Baerbock, tecnocrate realista, che potrebbe succedere a Merkel.

Nel frattempo ieri la cancelliera ha deciso di difendere Nord Stream 2 di fronte alle richieste che vengono dagli Stati Uniti e da altri paesi dell'Ue di porre fine al completamento del gasdotto per sanzionare la Russia di Vladimir Putin. In un discorso al Consiglio d'Europa, Merkel ha riconosciuto che Nord Stream 2 è criticato. Ma la cancelliera vuole continuare a dialogare con Putin, malgrado le minacce all'Ucraina e il trattamento riservato ad Alexei Navalny. “Ci sono molti conflitti che rendono le relazioni con la Russia complicate", ma "dobbiamo tenere aperti i canali del dialogo”, ha detto Merkel: “Spero che quando la Germania farà contratti con la Russia per il gas non ci saranno conflitti”. Nord Stream 2 è uno dei temi che dividono Laschet e Baerbock. Il candidato dell'Unione Cdu-Csu è considerato un pro-russo e difende il progetto di gasdotto. I Verdi invece hanno promesso di sospendere il suo completamento.

Infine, una piccola curiosità: sia Laschet sia Baerbock (come Schulz) hanno frequentato Bruxelles. Il leader della Cdu è stato deputato europeo dal 1999 al 2005, mentre la co-presidente dei Verdi è stata assistente dell'eurodeputata Elisabeth Schroedter dal 2005 al 2008. Sono entrambi europeisti. Ma quel che conta sono i dettagli della politica europea e soprattutto le differenze tra i due sulle scelte strategiche che l'Ue deve compiere nei prossimi anni in campo internazionale ed economico, in particolare nell'ambito nuova guerra fredda tra Stati Uniti e Cina.

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di mercoledì 21 aprile, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

L'Ema ridà il via libera al vaccino di Johnson&Johnson - L'Agenzia europea dei medicinali (Ema) ieri ha ribadito la sua valutazione positiva per il vaccino Janssen di Johnson&Johnson. Il comitato per la sicurezza dell'Ema ha deciso di aggiornare le informazioni sul prodotto per aggiungere un avvertimento su coaguli di sangue insoliti con piastrine basse. Il collegamento con il vaccino è “possibile”, hanno detto gli esperti dell'Ema, sottolineando che l'effetto collaterale è “molto raro”. “I casi esaminati erano molto simili a quelli verificatisi con il vaccino Vaxzevria sviluppato da AstraZeneca”, ha spiegato l'Ema. In ogni caso “i benefici superano i rischi” per il vaccino Janssen. “Questa è una buona notizia per il lancio di campagne di vaccinazione in tutta l'Ue”, ha detto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. In realtà toccherà ai singoli stati membri decidere se lanciare la somministrazione del vaccino e se limitare il suo uso per alcune categorie di persone. In un editoriale il Foglio spiega che i paesi europei hanno sbagliato a sospendere Johnson&Johnson: vaccinare è la vera precauzione.

Nel secondo trimestre 230 milioni di potenziali vaccinati - Johnson&Johnson ha annunciato la ripresa delle forniture agli stati membri dell'Ue dopo la decisione di ieri dell'Ema. La società dovrebbe consegnare 55 milioni di vaccini da qui alla fine di giugno, con il vantaggio che è monodose. Il vicepresidente della Commissione, Maros Sefcovic, ieri ha fatto la contabilità delle dosi attese nel secondo trimestre: 250 milioni da Pfizer-BioNTech, 70 milioni da AstraZeneca e 35 milioni da Moderna. Sulla base di queste cifre, più di 230 milioni di persone potrebbero essere vaccinate nell'Ue entro la fine del mese di giugno. Sul Foglio c'è invece un articolo sul problema Ungheria: il paese è in testa alla classifica delle vaccinazioni, ma il successo rischia di essere compromesso dalla minore efficacia del vaccino cinese.

Altri 651 mila vaccini per i Balcani - La Commissione e l'Austria ieri hanno annunciato un accordo con BioNTech-Pfizer per consegnare ai Balcani occidentali 651 mila dosi di vaccino al di fuori del meccanismo Covax. Le prime forniture alla regione sono attese a maggio e dureranno fino ad agosto. La Commissione ha stanziato 70 milioni di euro per coprire i costi dei vaccini, mentre l'Austria ha facilitato gli accordi tra il produttore e i governi dei Balcani occidentali. La distribuzione sarà effettuata sulla base delle necessità epidemiologiche, dando priorità agli operatori sanitari in prima linea e ad altri gruppi vulnerabili.

L'Ue discute con gli Usa sul certificato verde - La Commissione ieri ha annunciato di aver avviato “contatti con gli Stati Uniti” sul certificato verde digitale, e in particolare la coerenza e la compatibilità del documento che dovrebbe permettere alle persone vaccinate di facilitare la libera circolazione delle persone. “I servizi della Commissione hanno avuto le prime discussioni tecniche con gli Stati Uniti”, ha detto un portavoce della Commissione. Oggi il commissario Didier Reynders ne parlerà in un colloquio telefonico con il segretario alla Sicurezza interna, Alejandro Mayorkas. Reynders ha annunciato l'intenzione di avviare discussioni sull'interoperabilità anche con altri paesi terzi, tra cui il Regno Unito.

La Commissione rinvia gas e nucleare sulla tassonomia - La decisione è attesa da tempo e avrà ripercussioni enormi sugli investimenti energetici: il collegio dei commissari oggi adotterà la sua proposta per la tassonomia sulla finanza verde, i criteri  per definire quali sono le tecnologie considerate sostenibili. Ma la Commissione dovrebbe rinviare la decisione più controversa, cioè se considerare o meno l'energia nucleare e il gas come sostenibili. Secondo le indiscrezioni che abbiamo raccolto, la Commissione ha scelto un approccio in due fasi. Oggi arriveranno le regole su tecnologie come le rinnovabili, mentre per le tecnologie di transizione come nucleare e gas una decisione sarà presa solo dopo un negoziato con il Parlamento europeo e gli stati membri. La Francia e i paesi dell'Est insistono per far rientrare il nucleare nella tassonomia, così come fa la Germania per il gas.

La Corte Ue salva Malta sullo stato di diritto - Non sono contrarie al diritto Ue le norme che Malta ha adottato nel 2016 sul sistema giudiziario e che attribuiscono al primo ministro il potere decisivo di nomina dei giudici. Lo ha stabilito ieri la Corte di giustizia dell'Ue in una sentenza su un caso che metteva in discussione lo stato di diritto a Malta. Per i giudici di Lussemburgo, la nomina da parte del primo ministro non viola il diritto dell'Ue sull'indipendenza della giustizia, ma a una condizione: serve al contempo l'intervento di un organo indipendente incaricato di valutare i candidati e di fornire un parere, come accade con la legge maltese.

Impennata dei rifugiati ucraini nell'Ue - Nel febbraio del 2021 i cittadini ucraini hanno presentato il 72 per cento in più di richieste di protezione internazionale in paesi dell'Ue rispetto a gennaio, secondo i dati pubblicati ieri dall'Ufficio europeo di assistenza all'asilo (Easo). Le domande di asilo di cittadini ucraini nel mese di febbraio hanno sfiorato quota mille, mentre quelle delle altre principali nazionalità (nell'ordine Siria, Afghanistan, Pakistan, Iraq e Nigeria) sono in calo percentuale o si sono stabilizzate. Easo ha registrato un aumento delle domande di asilo di marocchini (14 per cento), maliani e senegalese (22 per cento) in corrispondenza con l'aumento dei flussi verso le isole Canarie degli ultimi mesi. A febbraio 2021 il numero di totale di domande di protezione internazionale è stato di due terzi inferiore a quello dello scorso anno (prima della pandemia). Secondo Easo, non ci sono prove di un trend al rialzo verso i livelli pre Covid-19.

L'Antitrust multa tre colossi delle ferrovie - La Commissione europea ha inflitto multe per un totale di 48 milioni di euro contro le ferrovie austriaca, tedesca e belga per aver violato le regole dell'Ue in materia di intese e abuso di posizione dominante. Österreichische Bundesbahnen (ÖBB), Deutsche Bahn (DB) e Société Nationale des Chemins de fer belges/Nationale Maatschappij der Belgische Spoorwegen (SNCB) hanno formato un cartello per spartirsi la clientela sui servizi transfrontalieri di trasporto di merci in alcuni corridoi essenziali dell'Ue. Le tre società hanno riconosciuto il cartello. ÖBB ha beneficiato di una immunità totale per aver fornito elementi probatori dell'intesa, cosa che le ha permesso di evitare una multa di circa 37 milioni di euro. DB e SNCB hanno beneficiato di una riduzione della multa per aver collaborato con la Commissione. Ma al contempo la Commissione ha aumentato l'ammenda del 50 per cento per DB perché era stata condannata per un altro cartello sui servizi di transito ed è stata considerata come recidiva.

La Polonia accetta di liberalizzare i treni regionali - La Commissione europea ha dato il via libera agli aiuti di stato per sostenere la ristrutturazione delle ferrovie regionali in Polonia (Przewozy Regionalne). Su richiesta dell'Antitrust dell'Ue, la Polonia si è impegnata ad abbandonare la pratica di concedere direttamente e senza condizioni contratti di servizio pubblico nel settore del trasporto ferroviario e ad aprire progressivamente il mercato attraverso delle gare.

Con il Covid-19 4 mila morti in meno sulle strade dell'Ue - Nel 2020 nell'Unione europea 18.800 persone hanno perso la vita in incidenti stradali con "una riduzione senza precedenti pari al 17 per cento rispetto al 2019", ha detto la Commissione, presentando i dati preliminari sui decessi nelle strade dello scorso anno. "Nel 2020 i decessi stradali nell'Ue sono diminuiti di circa 4.000 unità. La diminuzione dei volumi di traffico, dovuta alla pandemia di Covid-19, ha avuto un impatto chiaro, anche se non misurabile", ha spiegato la Commissione. In Italia la riduzione su base annua è stata del 25 per cento. Nell'ultimo decennio, tra il 2010 e il 2020, il numero di decessi per incidenti stradali è diminuito del 36 per cento. Ma, secondo la Commissione è una percentuale non sufficiente a raggiungere l'obiettivo di diminuire del 50 per cento il numero di morti entro tale periodo.

Dove vanno i rifiuti (e quali) dell'Ue - Nel 2020 l'Unione europea ha esportato verso paesi non-Ue 32,7 milioni di tonnellate di rifiuti, il massimo storico, con un aumento del 75 per cento dal 2004, secondo i dati pubblicati da Eurostat. Le importazioni di rifiuti da paesi non-Ue sono state di 16 milioni di tonnellate lo scorso anno, con un aumento del 10 per cento in 16 anni. La Turchia è la principale destinazione dei rifiuti dell'Ue con 13,7 milioni di tonnellate, seguita da India (2,9(, Regno Unito (1,8), Svizzera (1,6) e Norvegia (1,5). Il Pakistan è il paese che ha visto il maggior incremento di volume di rifiuti dall'Ue, passando da 0,1 milioni di tonnellate nel 2004 a 1,4 milioni di tonnellate nel 2020. Per contro la Cina ha visto crollare l'ammontare di rifiuti esportati dall'Ue dal picco di 10,1 milioni nel 2009 a 0,6 milioni nel 2020. I rifiuti maggiormente esportati sono i materiali ferrosi (ferro e acciaio) con 17,4 milioni di tonnellate, seguite da carta e cartone (6,1) e plastica (2,4).

Accade oggi in Europa

- Commissione: riunione settimanale del collegio dei commissari

- Commissione: conferenza stampa dei commissari Vestager e Breton sull'approccio europeo all'Intelligenza artificiale

- Commissione: conferenza stampa dei commissari Dombrovskis e McGuinness sulla tassonomia dell'Ue e la finanza sostenibile

- Commissione: il commissario Reynders partecipa a un dibattito sullo stato di diritto alla Robert Schuman Foundation

- Commissione: missione dell'Alto rappresentante Borrell in Mauritania, Mali e Niger (fino al 24 aprile)

- Consiglio: riunione del Coreper

- Parlamento europeo: discorso del presidente Sassoli alla sessione plenaria dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa

- Corte di giustizia dell'Ue: sentenza del Tribunale in una causa sui marchi Chanel e Huawei

- Corte dei conti dell'Ue: rapporto speciale sui programmi spaziali Galileo e Copernicus

- Eurostat: dati sulle decisioni sull'asilo nel 2020; dati sulle ore lavorate nel quarto trimestre 2020