Europa Ore 7

La battaglia per la sedia più importante dell'Ue (a Berlino)

"I sondaggi non sono tutto, ma sono una chiara indicazione di ciò che pensa la popolazione. E non possiamo distaccarci dalla maggioranza dei cittadini", ha avvertito Söder. Laschet ha annunciato che cercherà di trovare un accordo con Söder

David Carretta

L'incidente del sofagate non sembra chiuso per il Parlamento europeo, dove si moltiplicano le richieste di dimissioni di Michel. L'europarlamentare del Pd, Massimiliano Smerigli,o ha raccolto le firme di una ventina di deputati su una lettera in cui si invita il presidente del Consiglio europeo a rimettere il suo mandato

Mentre a Bruxelles continuano le polemiche per il "sofa gate", è a Berlino che si gioca la partita per la poltrona più importante d'Europa, quella di cancelliere della Repubblica federale tedesca, nel momento in cui la Cdu e la Csu hanno espresso sostegno a due candidati diversi per le elezioni di settembre. Ieri la leadership della Cdu ha espresso il suo appoggio unanime al suo leader, Armin Laschet, come candidato unico dell'Unione con la Csu. Il partito bavarese gemello invece sostiene il governatore  della Baviera, Markus Söder, che non ha inviato alcun segnale di voler rinunciare alla candidatura. "E' importante ascoltare molto attentamente quello che dice il gruppo parlamentare", ha detto Söder. Il leader della Csu è molto più popolare di Laschet non solo nei sondaggi, ma anche all'interno del gruppo parlamentare dell'Unione.

Sul Foglio Paola Peduzzi spiega che nella lotta tra Cdu e Csu c'è il rischio di sprecare l'eredità di Angela Merkel. C’è un sondaggio che i conservatori si passano di mano in mano atterriti e che dice che, se il candidato cancelliere è Laschet soltanto un terzo dell’elettorato che votò l’Unione nel 2017 riconfermerebbe il proprio voto. Con Söder questo dato è al 73 per cento. "I sondaggi non sono tutto, ma sono una chiara indicazione di ciò che pensa la popolazione. E non possiamo distaccarci dalla maggioranza dei cittadini", ha avvertito Söder. Laschet ha annunciato che cercherà di trovare un accordo con Söder lunedì. Ma la domanda che molti non si fanno, mentre si strattonano tra di loro, è: chi voteranno questi elettori fuggiaschi? Se tratti l'eredità come un affare di famiglia, poi finisce che l’eredità se la godono gli altri, e spesso non sono nemmeno parenti. Una maggioranza alternativa Verdi, Socialdemocratici e Liberali diventa sempre più possibile.

 

Sempre in Germania, domenica c'è stato il congresso di AfD. Alle elezioni di settembre il partito di estrema destra punterà sull'uscita dall'Ue e le politiche anti-lockdown e anti-immigrazione. Il Foglio in un editoriale spiega che non c'è nessuna svolta moderata in AfD, in controtendenza rispetto a quanto avviene nel resto del continente. Sul tema va letto Gideon Rachman del Financial Times: il columnist non solo racconta la ritirata di Marine Le Pen e Matteo Salvini dalle posizioni più anti-europee, ma spiega che l'Ue è politicamente più stabile degli Stati Uniti e del Regno Unito.

Tornando a Bruxelles, ieri Ursula von der Leyen e Charles Michel si sono visti per la prima volta dopo il "sofa gate", lo scandalo della sedia negata alla presidente della Commissione durante l'incontro con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Fonti europee hanno parlato di riunione "di routine" (i due si vedono ogni lunedì). Oggi von der Leyen e Michel forniranno spiegazioni anche ai leader dei gruppi del Parlamento europeo. Il capo-gabinetto della presidente della Commissione, Bjoern Seibert, ha inviato al capo-gabinetto del presidente del Consiglio europeo, Frédéric Bernard, una lettera con le condizioni di von der Leyen per trovare un "modus vivendi" con Michel. La presidente della Commissione vuole che incidenti come quello di Ankara non si riproducano più. Michel si è detto d'accordo. Davanti al Parlamento europeo, il presidente del Consiglio europeo esprimerà il suo profondo dispiacere per quanto accaduto, prometterà che l'incidente non si ripeterà più e chiederà di concentrarsi sulle sfide future, dalla politica estera dell'Ue alla vaccinazione.


L'incidente non sembra chiuso per il Parlamento europeo, dove si moltiplicano le richieste di dimissioni di Michel. L'europarlamentare del Pd, Massimiliano Smerigli,o ha raccolto le firme di una ventina di deputati su una lettera in cui si invita il presidente del Consiglio europeo a rimettere il suo mandato. Ma perfino il portavoce della Commissione sembra stanco delle polemiche. Il "sofa gate" è una questione che "affascina qui a Bruxelles, forse deformazione professionale da una parte e l'altra di questo podio, ma per i cittadini europei la cosa più importante è il tenore del messaggio portato dai due presidenti al presidente Erdogan", ci ha detto Eric Mamer.

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di martedì 13 aprile, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

I prezzi di 1,8 miliardi di dosi per il 2022 e 2023 - Un portavoce della Commissione ieri ha confermato l'intenzione di acquistare 1,8 miliardi di vaccini (900 milioni più altri 900 milioni in opzione) di nuova generazione mRNA per far fronte alle esigenze del 2022 e 2023. “Come Ue dobbiamo essere pronti per le prossime fasi della pandemia nel 2022 e oltre”, ha detto il portavoce della Commissione. “Dobbiamo prepararci a sfide come la necessità di un richiamo, le varianti attuali e future o vaccinare bambini e adolescenti”, ha spiegato il portavoce. Nel frattempo il primo ministro bulgaro, Boyko Borissov, ha rivelato i prezzi che l'Ue dovrebbe pagare, leggermente superiori a quelli finora concordati. “Pfizer era 12 euro, poi è diventato 15,50. Ora si firmano contratti per 900 milioni di vaccini al prezzo di 19,50 euro", ha detto Borissov. In un editoriale il Foglio spiega che la cifra complessiva (35 miliardi per 1,8 miliardi di dosi) è il miglior investimento che l'Ue può fare per il suo futuro.

Johnson&Johnson sbarca nell'Ue - Johnson&Johnson ieri ha iniziato a consegnare i suoi vaccini agli stati membri dell'Ue, con una prima fornitura al Belgio di 68 mila dosi. “Le consegne sono in regola come concordato con la società”, ha detto un portavoce della Commissione. Ma alcuni continuano a temere un taglio delle forniture rispetto ai 55 milioni di dosi previsti per il secondo trimestre. L'europarlamentare tedesco del Ppe, Peter Liese, generalmente ben informato sui vaccini, ieri ha spiegato che le consegne di Johnson&Johnson potrebbero scendere a 50 milioni.

La Commissione attende spiegazioni da AstraZeneca - La Commissione si aspetta che AstraZeneca fornisca “chiarimenti su una serie di questioni ancora aperte”, ha detto ieri un portavoce dell'esecutivo comunitario dopo che è scaduto il termine entro cui la società avrebbe dovuto rispondere alla lettera per lanciare la procedura di risoluzione dei conflitti. La Commissione e AstraZeneca “si sono incontrate”, ha spiegato il portavoce. L'obiettivo della Commissione “è assicurarci di avere la consegna delle dosi”. Su AstraZeneca, Luciano Capone sul Foglio spiega che rinunciare ai profitti non serve a evitare le reazioni pavloviane a un fallimento industriale. E' il paradosso del vaccino no-profit ucciso dalla sua retorica anti-profit: nonostante abbia deciso di vendere a prezzo di costo per aiutare i paesi poveri, AstraZeneca è accusata per le sue inadempienze contrattuali di speculare e vendere a chi paga di più.

Sputnik fa cadere due ministri in Repubblica ceca - Il presidente della Repubblica ceca, Miloš Zeman, ieri ha annunciato il licenziamento del ministro degli Esteri, Tomáš Petříček, per la sua opposizione all'utilizzo del vaccino russo Sputnik V. La scorsa settimana era stato il ministro della Sanità, Jan Blatný, a essere licenziato per non aver appoggiato l'acquisto di Sputnik V fino al via libera dell'Ema. Politico.eu ha tutti i dettagli di una storia che ha molto a che vedere con le prossime elezioni di ottobre, che rischiano di costare il posto al primo ministro Andrej Babis. A proposito del vaccino russo, sul Foglio Micol Flammini spiega che più aumenta la propaganda più è complicato fidarsi del farmaco: dopo che la Slovacchia ha espresso dubbi sulle 200 mila dosi ricevute a inizio marzo, il Fondo russo per gli investimenti diretti ha chiesto a Bratislava di restituire il lotto contestato.

Accade oggi in Europa

- Consiglio: riunione ministeriale informale sulle politiche di integrazione

- Commissione: il commissario Gentiloni partecipa a una discussione virtuale con il direttore esecutivo del FMI, Kristalina Georgieva

- Commissione: i commissario Breton e Johansson ricevono il presidente del Senegal, Macky Sall

- Parlamento europeo: riunione straordinaria della Conferenza dei presidenti

- Parlamento europeo: audizioni del ministro degli Esteri finlandese, Pekka Haavisto, alle commissione Affari esteri e Sviluppo sulla sua visita in Etiopia e Sudan

- Parlamento europeo: discussione alla commissione Libertà civili sul certificato verde digitale

- Parlamento europeo: audizione sulla riforma della legge elettorale europea alla commissione Affari costituzionali

- Corte dei conti: rapporto sulle infrastrutture di ricarica elettrica

- Eurostat: dati sulla performance dell'agricoltura nel 2020; dati sull'Intelligenza artificiale nelle imprese europee nel 2020

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