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Editoriali

Questo è un investimento serio

Redazione

L’Ue vuole acquistare 1,8 miliardi di dosi di vaccini a Rna messaggero

La Commissione europea ha deciso di prepararsi alla fase due della strategia per uscire dalla pandemia di coronavirus, lanciando le procedure per l’acquisto di altri 1,8 miliardi di dosi di vaccini di nuova generazione. “Come Ue dobbiamo essere pronti per le prossime fasi della pandemia nel 2022 e oltre”, ha detto ieri un portavoce della Commissione, confermando le indiscrezioni sull’intenzione di concludere contratti per “quasi due miliardi di dosi” di vaccini con tecnologia Rna messaggero. “Dobbiamo prepararci a sfide come la necessità di un richiamo, le varianti attuali e future o vaccinare bambini e adolescenti”, ha spiegato il portavoce della Commissione. L’appalto dovrebbe riguardare 900 milioni di dosi iniziali, più altri 900 in opzione, sufficienti a vaccinare tutti i 450 milioni di cittadini europei nel 2022 e 2023.

 

Le società farmaceutiche candidate sono fondamentalmente tre, quelle che usano la tecnologia mRna: Pfizer-BioNTech e Moderna, i cui vaccini  hanno già ricevuto il via libera dall’Ema e vengono somministrati dagli stati membri, ma anche CureVac che è in fase di rolling review e dovrebbe ricevere il via libera tra fine maggio e inizio giugno. Addio ad AstraZeneca con tutti i suoi problemi. Il grosso delle dosi dovrebbe venire da Pfizer-BioNTech, il cui vaccino è considerato dall’Ue come “made in Europe”, grazie al brevetto della tedesca BioNTech e agli impianti di produzione in Belgio e Germania che stanno rifornendo mezzo mondo. Il costo sarà leggermente più alto rispetto al contratto attuale dell’Ue. “Pfizer era 12 euro, poi è diventato 15,50. Ora si firmano contratti per 900 milioni di vaccini al prezzo di 19,50 euro”, ha rivelato domenica il premier bulgaro, Boyko Borissov. La cifra complessiva (35 miliardi per 1,8 miliardi di dosi) è il miglior investimento che l’Ue può fare per il suo futuro.

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