L'appello del ministro degli Esteri ucraino Kuleba al G7. Le richieste di Stoltenberg. Ma la Difesa sostiene che dopo la Slovacchia la batteria italiana serve a proteggere il territorio nazionale: per il G7 stesso, e per il Giubileo. Il nodo di munizioni e missili
Ieri all’Hotel Quisisana di Capri, dove è in corso la riunione dei ministri degli Esteri del G7 che si chiuderà oggi, è arrivato pure il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. E ha incontrato il capo della diplomazia di Kyiv, Dmytro Kuleba, anche lui invitato alla riunione dei grandi della Terra di ieri pomeriggio, quella che aveva come agenda gli aiuti alla resistenza ucraina contro l’aggressione della Russia. Kuleba ha detto quello che ripete da mesi, ma che da sabato scorso – cioè da quando l’Iran ha lanciato l’attacco contro Israele, e i sistemi antimissile e droni e una coalizione internazionale l’hanno reso pressoché inoffensivo – è diventato una tragica realtà: abbiamo bisogno di una difesa aerea come quella israeliana per proteggerci dagli attacchi russi, ripete Kuleba.
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