Mentre i membri di Renaissance masticano amaro cercando di togliersi di dosso l'etichetta di fighetti parigini, i lepenisti ambiscono a un trionfo alle europee. La sinistra resuscitata e il partito del presidente si contendono il secondo posto
Parigi. Che Valérie Hayer non fosse la candidata ideale di Renaissance per insidiare il primo posto di Jordan Bardella, capolista del Rassemblement national accreditato al 30 per cento in vista delle europee, era evidente fin dai primi giorni della campagna elettorale. La scommessa di Emmanuel Macron, che ha puntato su un volto poco noto al grande pubblico, su una figlia della Francia profonda cresciuta in una famiglia di agricoltori, per provare a riconnettersi con le campagne e scrollarsi di dosso l’etichetta di partito Parigi-centrico, è stata troppo rischiosa. E il pericolo, ora, è che il prossimo 9 giugno si trasformi in una Bérézina per la macronia. L’ultimo sondaggio Harris Interactive indica infatti che Raphaël Glucksmann, frontman della lista dei progressisti composta dal Partito socialista e da Place Publique (Ps-Pp), è al 14 per cento nelle intenzioni di voto, a soli due punti dalla capolista di Renaissance, ferma al 16: un distacco lieve, che suscita molte inquietudini nel partito macronista.
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