Il manifesto dei dissidenti e pacifisti iraniani che sanno una cosa: la guerra fa anche da scudo alla repressione interna. “Trovati un lavoro vero!”, gridano le donne agli agenti che provano a fermarle
“Questa atmosfera di guerra, oltre a essere una copertura per un sistema assolutamente incapace di rispondere alle crisi interne, fa da scudo per una nuova repressione dei movimenti di protesta qui in Iran”, c’è scritto in un manifesto in persiano pubblicato martedì sera da trecentocinquanta dissidenti iraniani. Le ‘campagne di strada’, con cui la Repubblica islamica spedisce pattuglie a fermare le donne che non indossano il velo e a caricarle a forza su pulmini bianchi, sono ricominciate la sera di sabato in concomitanza con il lancio di trecento droni e missili verso Israele. Le autorità sanno che mentre l’opinione pubblica mondiale, la stampa internazionale e gli stessi iraniani sono distratti oppure spaventati dall’ipotesi di un’escalation, gli arresti e le esecuzioni delle condanne a morte si notano di meno.
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