Donald Trump - foto via Getty Images 

Negli Stati Uniti

Trump è un candidato legittimo, dice la Corte suprema

Marco Bardazzi

I giudici accolgono all'unanimità il ricorso dell'ex presidente: un caso più unico che raro nell’America polarizzata di questi anni. Ora saranno gli elettori, e al massimo il Congresso, a decidere se il tycoon debba o meno tornare alla Casa Bianca

Tocca agli elettori, al massimo al Congresso, sicuramente non ai giudici decidere se Donald Trump debba o meno tornare alla Casa Bianca. Con una decisione arrivata alla vigilia del Super Martedì elettorale, che domani sancirà la vittoria ormai quasi matematica di Trump nelle primarie repubblicane, la Corte Suprema di Washington ha chiuso la porta a qualsiasi possibilità di intervento per rimuovere l’ex presidente dalla competizione. Una vittoria attesa, ma comunque importantissima per Trump, che ora può togliersi dalle spalle l’etichetta di candidato illegittimo.

 

 

Le 13 pagine del provvedimento della Corte sono significative anche perché non presentano alcuna firma in calce. In un organo giudiziario che conta su sei giudici conservatori (di cui tre scelti da Trump) e tre di orientamento progressista, la decisione è stata infatti presa all’unanimità. Un caso più unico che raro nell’America polarizzata di questi anni.

 

 

I giudici hanno scritto opinioni separate tra maggioranza e minoranza, ma alla fine tutti e nove hanno trovato l’accordo nel decidere di non scendere nel merito delle accuse a Trump di aver tentato un’insurrezione il 6 gennaio 2021, incitando i sostenitori a prendere d’assalto il Capitol dove si ratificava la nomina a presidente di Joe Biden. Toccherà ai giudici penali pronunciarsi su quelle accuse e chissà se ci riusciranno prima del voto del 5 novembre (dopo potrebbe essere tardi: se Trump sarà eletto presidente, avrà la possibilità di auto perdonarsi, facendo decadere le accuse federali).
 

La Corte Suprema ha scelto di respingere la tesi dei loro colleghi del Colorado, che avevano ritenuto Trump ineleggibile in base a un emendamento alla Costituzione che risale all’Ottocento. Per i giudici di Washington, i singoli stati non possono decidere sull’eleggibilità dei candidati presidenziali, pena il "caos costituzionale". Eventuali decisioni del genere spetterebbero, nel caso, al Congresso. La Corte quindi si sfila, lasciando via libera a Trump che oggi potrà essere regolarmente votato dagli elettori in Colorado. E a questo punto anche nel resto del paese.

 

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