(foto EPA)

editoriali

La vita di Trump in tribunale

Redazione

Il processo sul caso Daniels inizia il 25 marzo. Il tentativo di rimandare tutto

Nel 2024 Donald Trump avrà una doppia vita, quella sul palco per i comizi e quella alla sbarra nei tribunali di mezza America. Il giudice Juan Merchan di Manhattan ha deciso ieri che il processo per i pagamenti alla pornoattrice Stormy Daniels si farà. E’  la prima volta che viene dato l’avvio formale a un processo per un ex presidente degli Stati Uniti. Ed è stata decisa una data: il 25 marzo, schiacciata tra le primarie della Louisiana e quelle di New York. E’ anche per questo che Trump vuole che l’ambasciatrice Nikki Haley, l’ultima  altra  candidata rimasta, molli la corsa – così non dovrà impegnarsi troppo a girare il paese e potrà concentrarsi sulla difesa, che si tratti di guai finanziari o di interferenza con il processo democratico. Uscito dal tribunale Trump ha fatto il suo solito show, spiegando che è tutto un complotto organizzato da Joe Biden per evitare che gli rubi il posto alla Casa Bianca, aggiungendo che New York è una città di persone corrotte (lui da qualche anno ha preso la residenza in Florida).

 

Gli avvocati di Trump stanno cercando in ogni modo di ritardare i processi, vogliono che tutte le udienze si tengano dopo le elezioni di novembre. In Georgia i legali stanno usando la storia d’amore fedifraga tra la procuratrice Willis e un suo aiutante per cercare di far saltare tutto. E poi i legali del tycoon stanno cercando di chiedere l’immunità per il caso di insurrezione che segue il procuratore Jack Smith. Su questo deciderà la Corte suprema in data da destinarsi, dopo che la Corte d’appello del circuito di Washington DC ha già detto che l’immunità per crimini così gravi non si può concedere e che verrà trattato come un cittadino qualsiasi. La squadra trumpiana sta cercando ogni modo, ogni cavillo possibile per evitare o ritardare le udienze.  Trump sa che una parte dei repubblicani farebbe fatica a votarlo se venisse condannato prima del voto per insurrezione, lo dicono i sondaggi. Però, sperando di vincere, sa che potrebbe far sparire parte dei processi con uno schiocco delle dita una volta tornato nello Studio ovale.

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