Foto LaPresse

Gli irresponsabili

La rivoluzione finanziaria di Xi Jinping

Mariarosaria Marchesano

I crolli in Borsa e la crisi economica spingono Pechino a misure inedite

La scorsa settimana il governo di Pechino ha annunciato un pacchetto di misure a sostegno del mercato finanziario in difficoltà e nominato nuovi vertici della Csrc, l’ente regolatore, il quale ha annunciato “tolleranza zero” contro una pratica discutibile ma molto in voga nelle Borse di tutto il mondo che è quella delle vendite allo scoperto (i trasgressori sono stati minacciati dalla Csrc di “marcire in prigione”).

E’ stato solo l’inizio di un’azione molto più complessa voluta dal presidente Xi Jinping, il quale, come ha scritto Bloomberg, ha sottolineato in alcuni recenti interventi pubblici l’importanza di uno “sviluppo finanziario di alta qualità” arrivando a manifestare la necessità di “attivare una cultura finanziaria con caratteristiche cinesi”. E’ da qualche tempo che le autorità del paese stanno tentando di arginare il tracollo soprattutto della Borsa di Shanghai, le cui quotazioni, ai minimi da cinque anni, riflettono il rallentamento economico del paese e la crescente sfiducia degli investitori internazionali dopo gli interventi statali nell’economia. Ma fino a ieri non si era compresa l’entità dell’azione di Pechino.

Un’analisi di Bank of America parla di 20 miliardi di dollari arrivati la scorsa settimana nelle casse dei fondi statali che investono nelle azioni cinesi, ma anche in quelle di alcuni mercati emergenti. “Una pazzia probabilmente guidata dagli investitori sostenuti dallo stato”, fa sapere la banca d’affari americana, aggiungendo che si tratta del più grande afflusso di denaro di sempre. In pratica, Xi sta in qualche modo “statalizzando” la Borsa, a beneficio di Shanghai ma anche di Hong Kong, che finora è stata la piazza finanziaria più aperta ai capitali internazionali dove, però, le nuove leggi anti spionaggio stanno costringendo aziende e studi legali occidentali a riconsiderare la loro presenza nella regione.

Insomma, è in atto una rivoluzione ma non si capisce se volta a riconquistare gli investitori esteri oppure a respingerli definitivamente per attuare un nuovo modello. La Borsa secondo Xi Jinping.

Di più su questi argomenti: