Dentro al canale telegram degli insegnanti dell'Unrwa che lodano Hamas

Micol Flammini

In una chat privata dei docenti dell'Agenzia delle Nazioni Unite si inneggia ai terroristi. Le prove raccolte da Un Watch e la disattenzione dell'Onu

Il ruolo dell’Unrwa a Gaza sarebbe dovuto essere quello di assistere, soccorrere, aiutare lo sviluppo dei palestinesi nel territorio della Striscia, ma anche in Giordania, Libano, Siria e Cisgiordania. L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi ha rivestito dal 1948 un ruolo importante, vitale, di speranza. E avrebbe potuto contribuire in modo fattivo al futuro  dei palestinesi. Dentro alla Striscia di Gaza, alcuni dipendenti dell’Unrwa sono stati anche soggetti a minacce da parte di Hamas, altri invece sarebbero stati compiacenti con i terroristi che, da quando sono arrivati al potere, hanno impoverito gli abitanti e imposto un regime mortale anche per molti palestinesi. 


L’organizzazione non governativa Un Watch da anni monitora l’operato delle agenzie delle Nazioni Unite e da qualche tempo, in seguito a una segnalazione, ha iniziato a raccogliere informazioni su un canale telegram privato chiamato UNRWA_EDU, in cui degli insegnanti dell’Agenzia si scambiano notizie e materiale  relativi al lavoro e lodano le azioni di Hamas. Il Foglio ha contattato Unrwa per avere conferma dell’appartenenza degli insegnanti all’Agenzia, ma per il momento non abbiamo ottenuto una risposta. Nella chat ci sono trecentomila messaggi, Un Watch si è concentrata su alcuni, raccogliendo circa venti prove che ritiene schiaccianti. Nella chat si parla di corsi di formazione, di materiale da usare durante le lezioni, di colleghi e, fra i tremila insegnanti del gruppo, alcuni hanno espresso il loro favore per il massacro che Hamas ha compiuto nei kibbutz israeliani il 7 ottobre. Luis Cohn Pelaez, ricercatore dell’Un Watch, ha spiegato al Foglio le evidenze che mostrano la vicinanza di alcuni insegnanti con i terroristi. Fra gli amministratori del gruppo c’è Safaa Mohammed al Najjar, viene da Rafah, su Telegram condivide informazioni sul lavoro dell’Unrwa e il 7 ottobre pubblicava video dei terroristi intenti a uccidere, torturare, rapire israeliani – i post sono stati cancellati, ma Un Watch ha fatto in tempo a raccogliere le prove.

 

 

Un Watch aveva iniziato a diffondere la prima segnalazione sugli insegnanti dell’Unrwa, sul materiale scelto per l’insegnamento che mostrava un intento di indottrinamento, sulla loro vicinanza a Hamas, già nel 2017, ricevendo dalle Nazioni Unite sempre la stessa risposta: “Ci hanno detto che si tratta di accuse senza prove e hanno accusato la nostra organizzazione, cercando di infangarne la reputazione – racconta Cohn Pelaez – ma noi abbiamo già pubblicato numerosi rapporti, con prove.  Dicono sempre che indagheranno e verificheranno, ma non abbiamo mai visto un processo aperto e trasparente. Dal nostro punto di vista, la risposta è sempre inadeguata, di solito rispondono che non possono provare che si tratti di loro insegnanti. Noi abbiamo condiviso tutti i dati, in modo che i funzionari delle Nazioni Unite potessero esaminarli da soli, abbiamo fornito numeri di contratto, con allegato i messaggi di questi insegnanti e i loro post sui social”. Uno dei corsi di formazione di cui si parla nella chat UNRWA_EDU riguarda proprio l’utilizzo delle piattaforme social e la necessità di dimostrarsi neutrali. “Su questi insegnanti non c’è un controllo”, e alcuni membri dell’Unrwa hanno detto di non sapere chi si trovi nel gruppo. Il 7 ottobre, secondo alcuni screenshot di Un Watch, tra questi docenti sono stati diffusi veri messaggi di ammirazione e contentezza: un insegnante ha scritto che nei kibbutz era stato compiuto “qualcosa al di sopra delle aspettative”, un altro ha condiviso con i compagni in chat un messaggio difficile da fraintendere “Oh, quanto odio gli ebrei”. All’interno del gruppo vengono condivisi anche materiali interni dell’Unrwa, quindi difficile pensare che non abbiano nulla a che vedere con le Nazioni Unite, come si sono sentiti spesso rispondere da Un Watch. 


La complicata missione dell’Unrwa dentro alla Striscia di Gaza è fallita e stando a questi messaggi, un’agenzia delle Nazioni Unite avrebbe  contribuito a esacerbare l’odio, a radicalizzare, a perpetuare la crisi, dando a Hamas una sponda anche all’interno delle scuole, quindi creando dei bacini da cui attingere a futuri membri del gruppo o persone compiacenti con le azioni terroristiche. La missione dell’Agenzia sarebbe dovuta essere l’opposto: portare sviluppo e non irrigidire il conflitto. Dall’inizio della guerra, gli Stati Uniti sono stati molto chiari nel dire che bisogna avere un piano pronto per il dopo per consentire una ricostruzione rapida della Striscia e l’istituzione di un governo serio che assicuri, questa volta davvero, la crescita economica e sociale dentro Gaza. Di questa ricostruzione, l’Unrwa, così come la stiamo conoscendo, non può fare parte. 
 

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  • Micol Flammini
  • Micol Flammini è giornalista del Foglio. Scrive di Europa, soprattutto orientale, di Russia, di Israele, di storie, di personaggi, qualche volta di libri, calpestando volentieri il confine tra politica internazionale e letteratura. Ha studiato tra Udine e Cracovia, tra Mosca e Varsavia e si è ritrovata a Roma, un po’ per lavoro, tanto per amore. Sul Foglio cura con Paola Peduzzi l’inserto EuPorn in cui racconta il lato sexy dell’Europa, ed è anche un podcast.