Editoriali

Israele deve difendersi all'Aia

Redazione

La giustizia transnazionale è stata ormai corrotta in una farsa pericolosa

La prima udienza presso la Corte internazionale di giustizia sulla denuncia del Sudafrica che accusa Israele di aver perpetrato un genocidio contro i palestinesi nella guerra in corso con Hamas a Gaza avrà luogo l'11 gennaio. L’udienza vedrà i rappresentanti sudafricani esporre la loro causa contro Israele, mentre Israele presenterà la sua difesa contro le accuse il giorno dopo, a testa alta. Confermando che Israele invierà rappresentanti alle udienze, il portavoce del governo israeliano Eylon Levy ha detto che è “tragico” che il Sudafrica stia “combattendo pro bono per i razzisti antiebraici”, e ha detto che “la storia giudicherà il Sudafrica per aver favorito i moderni eredi dei nazisti”.

Levy ha affermato che l’esercito israeliano ha avvertito i civili di Gaza di evacuare dal nord della Striscia per diverse settimane. Prima del lancio della sua operazione di terra, ha effettuato 70mila telefonate, inviato 13 milioni di messaggi di testo, lasciato 14 milioni di messaggi vocali e rilasciato 7 milioni di volantini che invitavano i civili a evacuare temporaneamente per la loro sicurezza e li informavano sulle pause umanitarie e sui percorsi precisi di evacuazione. Ma per i nemici d’Israele non conta la guerra con gli scudi umani, i tunnel, i 1.200 morti, gli sforzi israeliani per proteggere i civili palestinesi, gli ostaggi di cui nessuno sa nulla. E ora provano a usare le corti internazionali per fare di Israele uno stato paria.  

Nata con le più nobili e migliori intenzioni, la corte dell’Aia si ritrova impotente nel trascinare in giudizio i peggiori satrapi africani, quando li ricercano per crimini se li vede sfilare davanti, mentre inscena processi orwelliani all’unica democrazia da Casablanca all’India che si difende da un terrorismo mostruoso. La giustizia transnazionale trasformata in farsa.