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Un deputato polacco ha spento con un estintore il candelabro di Hannukah

Grzegorz Braun, esponente della coalizione di estrema destra Konfederacja e leader del partito per il ritorno della monarchia in Polonia, ha giustificato il gesto in quanto la festività ebraica secondo lui è un "rito satanico"

Grzegorz Braun, deputato e leader del partito dell'estrema destra polacca Konfederacja Korony Polskiej (KKP Confederazione della corona polacca), ha spento con un estintore il candelabro (la menorah) dell'Hanukkah presente all’interno dei corridori del Parlamento (lo Sejm), dove appunto erano in corso le celebrazioni per la famosa festività ebraica. Secondo la stampa locale, Braun avrebbe detto di averlo fatto perché "non può esserci posto per atti di culto talmudico razzista, tribale e selvaggio nel Sejm nel territorio della repubblica di Polonia".

 

Il deputato avrebbe dato le spiegazioni del suo gesto antisemita dalla tribuna parlamentare. "Io mi sto limitando a ripristinare la normalità, ponendo fine agli atti di trionfalismo satanico, talmudico e razzista, perché questo è il messaggio di queste feste". Subito dopo le sue parole, il leader del partito Kkp, è stato espulso dal Parlamento e denunciato alla procura. L'incidente è avvenuto proprio nel giorno dell'elezione di Donald Tusk come nuovo primo ministro della Polonia.

   

   

Braun non è nuovo a gesti di antisemitismo: nel maggio 2023, attaccò il palco – distruggendo il microfono e gli altoparlanti – durante una conferenza dello storico Jan Grabowski, studioso dell'Olocausto, all'Istituto storico tedesco di Varsavia. La conferenza fu annullata. Il deputato ha espresso posizioni filorusse e complottiste. Durante il periodo della pandemia da Covid-19 ha espresso anche posizioni antivacciniste. Il (piccolo) partito che guida, con solo quattro deputati al Sejm, è nazionalista e tradizionalista e punta a riportare la monarchia in Polonia. È affiliato alla Konfederacja Wolnosci i Niepodleglosci (Confederazione della libertà e dell’indipendenza), una forza nazionalista e anti-Ue che alle elezioni del 15 ottobre 2023, nonostante fosse considerata una sorta di kingmaker, è stata ridimensionata dalla vittoria dell'europeista Tusk.

      

Da diversi anni il governo polacco sta cercando di negare il coinvolgimento della Polonia nello sterminio degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale, compiendo un’opera che secondo molti analisti è di revisionismo storico. Nel gennaio del 2018 il Senato polacco aveva approvato una nuova legge che vietava di accusare la Polonia di complicità nell’Olocausto e di riferirsi ai campi di concentramento nazisti in Polonia come “polacchi”. La legge era passata prima alla Camera e poi al Senato, e infine ha ottenuto anche la firma del presidente della Repubblica Andrzej Duda (il quale, però, ha deciso di inviarla alla Consulta per una verifica). Pochi mesi dopo, tuttavia, il Sejm aveva approvato un emendamento per correggerla. Nel 2019, Polonia e Israele si erano scontrati sul tema della Shoah per alcune frasi del ministro degli Esteri israeliano, Yisrael Katz.

   

 

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