Editoriali

La Bild: un giornale a difesa dell'occidente

Giulio Meotti

Prima il tabloid tedesco ha pubblicato un manifesto per esortare gli immigrati a rispettare i valori, la democrazia e la costituzione del paese. Ora assedia l’ambasciata iraniana a Berlino

La Bild ha la nomea del tabloid più venduto in Germania. Ma sta scavando una trincea a difesa dell’occidente meglio dei giornali più blasonati. Prima ha pubblicato un manifesto di cinquanta punti per esortare gli immigrati a rispettare i valori, la democrazia e la costituzione del paese. Intitolato “Germania, abbiamo un problema!”, il manifesto della Bild recita: “Per noi non esistono miscredenti. La libertà di parola non include minacciare o picchiare le persone, lanciare pietre, incendiare auto o celebrare assassini. Sullo sfondo del capitolo più buio della nostra storia, la sicurezza di Israele è la ragion d’essere tedesca. Le donne indossano bikini o costumi da bagno in piscina. E se volete nuotare nude nel Mar Baltico, va bene lo stesso. Non tolleriamo l’intolleranza. Non bruciamo le bandiere degli stati che non ci piacciono. Non sposiamo bambini. E nemmeno gli uomini che hanno più di una moglie. La lunghezza della gonna è decisa esclusivamente dalla donna che la indossa. Amiamo la vita e non la morte”.

Oggi la Bild ha fatto anche di più. Ha piazzato un furgoncino con una pubblicità davanti all’ambasciata iraniana a Berlino: “Fintanto che finanzierete l’uccisione di ebrei, noi vi staremo addosso”. E il volto di Khamenei. I due fronti – la difesa della democrazia e la lotta all’Iran – sono collegati. Perché come ha scritto sempre sulla Bild Josef Schuster, ex leader degli ebrei tedeschi, “è allarmante vedere la gente che non ha più il coraggio di uscire per strada indossando la kippah o che vuole rimuovere il proprio nome dai campanelli. I barbari sono tra di noi”. Averne, di giornali così.

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.