◉ I PRINCIPALI FATTI DI OGGI

Netanyahu "Israele rifiuta il cessate il fuoco". Il discorso del leader di Hezbollah

a cura della Redazione e di Priscilla Ruggiero

Le autorità israeliane hanno chiuso l'accesso alla moschea al Aqsa a Gerusalemme. La Camera americana approva aiuti a Israele per 14,3 miliardi di dollari e va allo scontro con Senato e Casa Bianca. Oggi il discorso di Nasrallah: Hezbollah entrerà in guerra?

Netanyahu: "Israele rifiuta il cessate il fuoco". "Non ci fermeremo fino alla vittoria"

Dopo le conferme del segretario di stato americano Antony Blinken di aver parlato a Tel Aviv del desiderio di Washington di vedere una pausa umanitaria nei combattimenti a Gaza, Netanyahu ha rilasciato una breve dichiarazione in televisione prima dell'inizio dello Shabbat. Ha affermato di aver detto a Blinken che “Israele rifiuta un cessate il fuoco temporaneo che non includa il rilascio dei nostri ostaggi. Israele non consentirà l’ingresso di carburante a Gaza e si oppone all’invio di denaro nella Striscia”. La vittoria, ha continuato Netanyahu, "sarà netta e chiara” e “riecheggerà per generazioni”. "Non ci fermeremo fino alla vittoria". 

 


 

Secondo Washington bisogna "fare di più per proteggere i civili palestinesi"

“Dobbiamo fare di più per proteggere i civili palestinesi”, ha detto  a Netanyahu il segretario di stato Antony Blinken in visita in Israele, nel suo terzo viaggio di stato dall'inizio del conflitto in medio oriente. Secondo Washington proteggere i palestinesi è “la cosa giusta da fare” e   non farlo “fa il gioco di Hamas”. Blinken ha detto che Hamas non si preoccupa dei palestinesi e “li usa cinicamente e mostruosamente come scudi umani”. Ma “i civili non dovrebbero subire le conseguenze della sua disumanità e brutalità”. Ha poi sottolineato la necessità di aumentare il flusso di aiuti umanitari ai civili di Gaza – 100 camion al giorno non sono sufficienti, ha detto, e di consentire di trasferire carburante negli ospedali nella Striscia. Blinken ha sollecitato “pause umanitarie” che potrebbero consentire "una maggiore sicurezza per i civili di Gaza e un’assistenza più efficace". 

 


 

Il discorso del leader di Hezbollah  Nasrallah

Il leader del gruppo islamico libanese Hezbollah Nasrallah ha tenuto il suo primo discorso dallo scoppio della guerra israelo-palestinese. Nasrallah ha parlato in collegamento video da una località segreta: il discorso è stato trasmesso davanti a una grande folla di  libanesi riuniti nella periferia sud di Beirut. Non parlava pubblicamente di persona dallo scoppio della guerra tra Libano e Israele, nel 2006. Nasrallah ha invitato a "lavorare giorno e notte" per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza, affermando che questo è "l'obiettivo primario" di Hezbollah. L'obiettivo secondario di Hezbollah, ha detto, è che Hamas emerga "vittorioso" a Gaza. Ha anche descritto la guerra come un "punto di svolta". "La vittoria di Gaza significa una vittoria per la Palestina, per Gerusalemme, per Aqsa, per il Santo Sepolcro e per tutti i paesi vicini", ha detto. Nasrallah ha continuato dicendo che Hezbollah è impegnato in una "battaglia senza precedenti" con Israele sul confine israelo-libanese dall'8 ottobre, aggiungendo che "la possibilità che il fronte libanese si trasformi in un'ampia battaglia è un'opzione realistica. " "Israele dovrebbe tenerne conto", ha detto. L'attacco di Hamas del 7 ottobre, il "diluvio di al Akhsa", secondo Nasrallah è  stato “al 100% palestinese nella sua attuazione e la decisione è stata al 100% palestinese” e segreta e di successo. "La nostra battaglia è pienamente legittima, dal punto di vista legale e religioso, contro l'occupante sionista". Ciò che è accaduto il 7 ottobre dimostra che l'Iran, sebbene abbia pubblicamente sostenuto la “resistenza” libanese e palestinese contro Israele, non la comanda. “I decisori sono i leader della resistenza”.  “Contro il nemico del popolo palestinese non c’era altra scelta, l’altra scelta sarebbe stata il silenzio e la morte”. Ha detto che la guerra ha messo in luce la “debolezza” di Israele, aggiungendo: “Gli Stati Uniti sono quelli che gestiscono la guerra a Gaza e quelli che dovrebbero pagarne il prezzo”, descrivento Israele come "uno strumento" dell'America nella regione.

 


 

7 italo-palestinesi escono dalla Striscia di Gaza

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha annunciato su X l'uscita dalla Striscia di Gaza di 7 italo-israeliani più i loro familiari. Tra loro due giovani donne incinte. Sarebbero già in Egitto e "in viaggio per il Cairo".  "Continuiamo a lavorare per la pace in Medio Oriente e dare priorità agli aspetti umanitari", scrive Tajani.

 


 

Blinken: l'importanza di "proteggere i civili dal fuoco incrociato" a Gaza

Il segretario di stato americano Antony Blinken dopo il colloquio con il presidente israeliano Herzog ha detto: "Siamo fortemente al fianco di Israele... che ha il diritto e l'obbligo di difendersi e di garantire che gli eventi del 7 ottobre non si ripetano mai più". Ha poi aggiunto che, allo stesso tempo, che "il modo in cui Israele fa questo è importante" ed è importante canche he tutto sia fatto per proteggere i civili "presi nel fuoco incrociato di Hamas".  Secondo Blinken, deve arrivare assistenza a Gaza, a coloro che  ne hanno disperatamente bisogno, e che "entrambi i paesi hanno la determinazione condivisa di lavorare insieme su questo fronte".

 


Netanyahu: a Gaza non entrerà carburante

Mentre si concludeva l'incontro del primo ministro israeliano  a Tel Aviv con il segretario di stato americano Antony Blinken,  l'ufficio di Benjamin Netanyahu ha ribaito ancora una volta  che non vi è alcun cambiamento nella decisione di non consentire l'ingresso di carburante nella Striscia di Gaza. Alcuni rapporti affermano addirittura che la questione “non sarebbe stata sollevata” durante la riunione. 

Ieri il capo di stato maggiore Herzi Halevi aveva detto in una conferenza stampa  che il carburante a Gaza sarebbe stato trasferito nel momento in cui gli ospedali rimarranno senza. Poco dopo, il premier Benjamin Netanyahu ha precisato che  non era stata presa nessuna  decisione a riguardo.  Finora Israele  non ha permesso l'entrata di carburante nella Striscia di Gaza. Secondo i funzionari israeliani e statunitensi, Hamas ha accumulato scorte di carburante per sé senza fornirle ai civili e agli ospedali. Un articolo del New York Times racconta le scorte di carburante del gruppo terroristico e scrive che Hamas avrebbe abbastanza scorte per continuare a combattere per tre o quattro mesi senza rifornimenti.


 

Blinken incontra Netanyahu. E la Camera approva 14,3 miliardi di dollari di aiuti a Israele

Mentre l'esercito israeliano circonda Gaza city, il segretario di stato americano, Antony Blinken, è atterrato a Tel Aviv per incontrare Benjamin Netanyahu. Durante l'ultima visita, i suoi colloqui con il primo ministro israeliano sono durati sette ore. Oggi la tabella di marcia degli americani è molto più serrata: l'incontro dovrebbe durare un'ora. Parlando ai giornalisti a Washington prima del viaggio, Blinken ha detto che le discussioni con Israele includeranno "passi concreti" per ridurre al minimo i danni ai civili a Gaza. Blinken ha in programma un'intera giornata con i leader israeliani. Dopo il colloquio con Netanyahu, Blinken farà visita al gabinetto di guerra israeliano e poi vedrà il presidente Isaac Herzog. Solo a quelk punto si terrà una conferenza stampa.

  

  

Antony Zucher, corrispondente della Bbc, in viaggio con il segretario di stato americano, scrive che "a differenza della maggior parte dei viaggi internazionali del Segretario di Stato americano, che hanno copioni rigidi e sono meticolosamente pianificati in anticipo, questo viaggio dà la sensazione di una squadra diplomatica che risolve le cose, letteralmente, al volo". "Dopo gli incontri di oggi, il segretario si recherà in Giordania, dove ascolterà direttamente alcuni leader arabi" che "stanno diventando sempre più espliciti nella loro condanna della campagna di terra di Israele contro Hamas", prosegue Zucher. E aggiunge: "Gli obiettivi per gli Stati Uniti, tuttavia, sono semplici. Continuare a dimostrare sostegno a Israele, compiere sforzi visibili ed efficaci per limitare la crescente crisi umanitaria a Gaza. E per evitare che la guerra tra Israele e Hamas coinvolga l’intera regione in un conflitto più ampio".

   

 

Intanto la Camera dei rappresentanti americana, a maggioranza repubblicana, ha approvato un disegno di legge che prevede 14,3 miliardi di dollari di aiuti a Israele, andando così allo scontro con il Senato a guida democratica e la Casa Bianca contrari a un disegno di legge che non preveda l'assistenza militare sia a Israele sia all'Ucraina. Il leader della maggioranza al Senato, Chuck Schumer, ha definito il disegno di legge della Camera una “proposta profondamente imperfetta” che il Senato non accetterà. Da parte sua, il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby, ha fatto sapere che presidente Joe Biden porrà il veto a un disegno di legge che includa i finanziamenti solo per Israele. Come riportato dalla Cnn, la legge ha ottenuto 226 voti a favore e 196 contrari: due repubblicani si sono opposti al disegno di legge, mentre 12 democratici lo hanno sostenuto.


    

Hezbollah entrerà in guerra? Oggi il discorso di Nasrallah

Attesa per l'intervento tv dal Libano del leader delle milizie sciite filoiraniane Hezbollah, il primo dall'inizio del conflitto a Gaza. Sayyed Hassan Nasrallah parlerà oggi pomeriggio, durante una cerimonia di commemorazione “in onore dei martiri caduti in difesa di Gaza”. Come già annunciato dalla tv libanese Al-Manar, controllata dal movimento sciita, l’intervento del leader del Partito di Dio è previsto alle 15, ora di Beirut (le 14 in Italia).

 

Finora le milizie libanesi hanno scambiato solo qualche colpo di artiglieria con Israele, che ha provocato alcune vittime e il crescere della tensione nei pressi della Linea Blu, la “zona-cuscinetto”, di demarcazione del confine tra i due stati dopo la guerra del 2006. 


   

L'ipotesi di Politico: “Netanyahu non potrà restare in carica a lungo”

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, potrebbe non restare in carica a lungo. È su questa ipotesi che si starebbe muovendo la Casa Bianca, secondo quanto riporta il sito americano Politico che cita fonti dell'amministrazione americana. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ne avrebbe parlato con lo stesso Netanyahu, forse già durante il viaggio fatto in Israele. Biden si sarebbe spinto così in avanti dal consigliare al premier israeliano di condividere le cose che ha appreso in questo tempo con il suo eventuale successore. Nonostante ufficialmente il viaggio di Biden a Tel Aviv abbia rappresentato un gesto simbolico di sostegno al premier, in realtà il presidente americano avrebbe consigliato privatamente a Netanyahu di muoversi con cautela per non allargare la guerra e spinto lo stesso premier israeliano a mettere al primo posto la soluzione dei due stati.


  

Gerusalemme: chiuso l'accesso alla moschea al Aqsa

Le autorità israeliane hanno chiuso ai palestinesi l'accesso alla moschea di al Aqsa a Gerusalemme in occasione del venerdì di preghiera islamico, per timore di disordini. Gli abitanti musulmani di Gerusalemme si sono radunati alla Porta dei Leoni per la preghiera dell'alba.  


  

Israele rimanda a casa migliaia di lavoratori transfrontalieri

Migliaia di lavoratori e operai transfrontalieri di Gaza in Israele e in Cisgiordania sono stati rimandati a Gaza. Le foto circolano ampiamente su Internet e si vedono gli operai che rientrano nell'enclave assediata, molti attraverso il valico di Kerem Shalom, a est di Rafah. “Israele sta tagliando tutti i contatti con Gaza. Non ci saranno più lavoratori palestinesi da Gaza”, ha annunciato il gabinetto di sicurezza di Tel Aviv.


  

Fonti mediche palestinesi dicono che otto persone sono state uccise in Cisgiordania

Dalla Cisgiordania occupata stanno emergendo altre notizie su ciò che Reuters definisce "una serie di incidenti separati". Fonti mediche palestinesi hanno riferito venerdì all'agenzia di stampa che otto palestinesi sono stati uccisi durante la notte. Uno di loro è morto per le ferite riportate in un precedente incidente.

Nei giorni scorsi i media israeliani hanno riferito dell'allarme al riguardo trasmesso dallo Shin Bet al governo, segnalando un aumento della violenza dei coloni e degli scontri con i palestinesi. "Questi incidenti probabilmente daranno fuoco alla zona" e danneggeranno lo sforzo bellico contro Hamas, ha affermato una fonte citata da Channel 12. Dai vertici sarebbe arrivata la richiesta ai ministri di estrema destra, Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich, di contribuire ad abbassare i toni invece che infiammarli. Il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Matthew Miller, ha condannato la violenza perpetrata dai coloni in Cisgiordania, definendola "incredibilmente destabilizzante e controproducente per la sicurezza a lungo termine di Israele". Tutto questo “deve finire”, ha detto senza mezzi termini il presidente Joe Biden, quattro giorni fa. “I coloni devono essere ritenuti responsabili” perché il loro agire “getta benzina sul fuoco”.

La Cisgiordania è gestita dall’Autorità Palestinese ed è separata da Gaza, gestita da Hamas.