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◉ I PRINCIPALI FATTI DI OGGI

Israele espande l'operazione di terra a Gaza. Liberato un soldato che era ostaggio di Hamas

L'Idf è nella Striscia e dice che sono stati uccisi diversi terroristi barricati nei tunnel e negli edifici. In Russia, dopo l'assalto all'aeroporto nel Daghestan contro un volo partito da Tel Aviv, sono state arrestate 60 persone: "La comunità ebraica ha paura", dice il rabbino 

A tre giorni dall'ingresso nella Striscia di Gaza , Israele sta continuando ad espandere le sue operazioni di terra . Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno dichiarato di aver ucciso diversi terroristi di Hamas che si erano barricati in edifici e tunnel. Nella notte sono proseguiti ancora i bombardamenti e questa mattina l'Idf ha fatto sapere di aver colpito600 obiettivi di Hamas nelle ultime 24 ore (il giorno prima erano 450). Alcuni comandanti dell'Idf hanno spiegato che l'operazione ha come obiettivo quello di eliminare Hamas da Gaza e salvare gli ostaggi rapiti nell'attacco del 7 ottobre. 

Nella Striscia intanto sono arrivati ​​domenica più di 30 camion di aiuti umanitaricon acqua, cibo e medicinali. Si tratta della consegna più grande da quando è possibile attraversare il valico di Rafah. 

 


 

Netanyahu: nessun cessate il fuoco, "questo è il tempo della guerra"

Il presidente israeliano in conferenza stampa ha detto che  “ogni paese civile dovrebbe stare dalla parte di Israele e richiedere il rilascio degli ostaggi a parte di Hamas senza condizioni, Israele non cesserà il fuoco". “La Bibbia dice 'c'è un tempo per la pace e un tempo per la guerra'”, prosegue, “questo è il tempo per la guerra”. “Una guerra per il nostro futuro comune. Oggi tracciamo una linea tra le forze della civiltà e le forze della barbarie”. Secondo  Netanyahu, proprio come gli Stati Uniti non accetterebbero un cessate il fuoco dopo il bombardamento di Pearl Harbor o dopo l'attacco terroristico dell'11 settembre, "Israele non accetterà la cessazione delle ostilità con Hamas dopo i terribili attacchi del 7 ottobre". 

Prima della conferenza stampa il presidente israeliano aveva pubblicato un messaggio su X in cui dice  "bentornato a casa" al soldato Ori Megidish,  liberato dalle Forze di difesa israeliane questa notte durante l'operazione di terra  a Gaza, Secondo Netanyahu il salvataggio del soldato riflette l'impegno di Israele nel salvare gli ostaggi di Hamas.

 


 

Un soldato israeliano ostaggio di Hamas è stato liberato

Le forze di difesa israeliane hanno reso noto che una soldatessa catturata da Hamas è stata liberata dai militari israeliani nella Striscia di Gaza. La notizia è stata confermata dall'intelligence interna di Israele. In una dichiarazione congiunta, l'IDF e lo Shin Bet hanno fatto sapere che Uri Magidish è stata tratta in salvo in un'operazione notturna, che è in buone condizioni e ha già incontrato i suoi familiari. 

 

 

Uri Magidish era una delle vedette messa a guardia del kibbutz di Nahal Oz, brutalmente assaltato dai miliziani di Hamas il 7 ottobre.

 


 

Hamas pubblica un video di tre ostaggi 

Il gruppo terroristico ha pubblicato il secondo video di ostaggi dal 7 ottobre in cui tre donne israeliane tenute prigioniere nella Striscia di Gaza rimproverano il primo ministro Benjamin Netanyahu, chiedendogli di ottenere il loro rilascio e accusandolo di non essere riuscito a prevenire l'assalto del gruppo terroristico del 7 ottobre. Il 17 ottobre era stato diffuso un video di Mia Schem, la 21enne franco-israeliana in cui si rivolgeva ai suoi familiari: "Riportatemi a casa". 


 

Le operazioni di terra a Gaza continuano, dice l'Idf. Uccisi 4  membri di Hamas

Le Forze di difesa israeliane hanno annunciato che le   operazioni di terra nella Striscia di Gaza stanno procedendo e che nelle ultime ore diverse cellule e comandanti di Hamas sono stati neutralizzati, Secondo una dichiarazione delle Idf le truppe avrebbero incontrato diverse cellule di Hamas  pronte ad attaccarle nella Striscia di Gaza. Sono stati uccisi dalle truppe di terra e dall'aviazione Jamil Baba,  il capo delle forze navali del gruppo terroristico nel centro di Gaza, Muhammed Safadi, il comandante del sistema di missili  anticarro del battaglione Tafah, Moumen Hijazi, un importante agente del sistema anticarro del battaglione Tafah e Muhammad Awdallah, un dirigente  del quartier generale della produzione di armi di Hamas.

 


 

Mosca: l'assalto all'aeroporto nel Daghestan è colpa di "influenze esterne", cioè Kyiv

Secondo il Cremlino l'assalto anti israeliano di domenica all'aeroporto della capitale della regione russa meridionale del Daghestan  è stato il risultato di "un'influenza esterna". In una telefonata con i giornalisti, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto: "È ben noto e ovvio che gli eventi di ieri intorno all'aeroporto di Makhachkala sono in gran parte il risultato di interferenze esterne, inclusa l'influenza dell'informazione".  Interferenze dall'Ucraina, precisa la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova: "Il regime criminale di Kyiv ha svolto un ruolo diretto e chiave nella realizzazione dell'ultimo atto distruttivo". Secondo la Zakharova l'obiettivo dell'Ucraina sarebbe  "destabilizzare la Russia" provocando divisioni etnico-religiose.

In un editoriale spieghiamo  quanto sia distorto il rapporto di Mosca con il terrorismo: da Grozny alla Siria, il Cremlino ha portato avanti guerre durate anni contro i terroristi, ma apre le porte ad Hamas

 


 

È morta Shani Louk, la ventitreenne tedesco-israeliana ostaggio di Hamas

La madre della ragazza rapita da Hamas il 7 ottobre scorso in un rave party ha dichiarato alla testata tedesca Rtl di aver saputo che la figlia "non è più viva". Nelle scorse settimane era emerso che Shani fosse ancora viva ma "gravemente ferita" in un ospedale di Gaza. Secondo i media israeliani, membri della famiglia di Louk avrebbero affermato di aver ricevuto una lettera dal servizio di soccorso israeliano Zaka in cui venivano informati del riconoscimento di una parte del cadavere della 23enne.

 

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Sul Foglio Fabiana Magrì  racconta il lavoro dell'Home Front Command, la protezione civile israeliana, che ha  il compito di informare le famiglie sui morti e gli ostaggi,  Tempestivamente, professionalmente, con tatto e compassione. Quasi mille nuclei familiari sparsi sul territorio nazionale e a volte anche all’estero. Da raggiungere quanto prima con notizie certe sui loro cari 


 

L'assalto anti israeliano nel Daghestan

Domenica centinaia di persone hanno preso d'assalto l'aeroporto di Makhachkala, nella capitale della repubblica russa del Daghestan. La protesta era rivolta contro un volo in arrivo da Tel Aviv e le persone a bordo. Nei video che circolano in rete si vedono i manifestanti circondare gli aerei e mettere a soqquadro il terminal dell'aeroporto. Alcuni sventolano bandiere palestinesi e gridano Allahu Akbar. 

Secondo le forze dell'ordine locali sono stati identificati 150 partecipanti e sessanta di loro sono stati arrestati. Sono rimaste ferite più di 20 persone, tra cui nove poliziotti. Secondo il ministero della Sanità locale, dieci persone sono ricoverate in ospedale, due delle quali in condizioni critiche. 

 

Il Daghestan è una repubblica della Russia che si trova nell'estremo sud del paese e ha una popolazione a maggioranza musulmana.

Le autorità religiose locali hanno suggerito che potrebbe essere necessario evacuare circa 800 famiglie ebree da tutto il Daghestan, molte delle quali nella città meridionale di Derbent. “La situazione è molto difficile in Daghestan. La gente della comunità ha paura, chiama e non so cosa consigliare. Perché la Russia non è la nostra salvezza. Anche in Russia ci sono stati dei pogrom. Non è chiaro dove scappare", ha detto al notiziario Podyom, Ovadya Isakov, rabbino e rappresentante della comunità ebraica locale, che già in passato in Russia ha subito attacchi antisemiti. 


 

Il ruolo degli Stati Uniti spiegato da Kamala Harris

Gli Stati Uniti non hanno alcuna intenzione di inviare truppe in Israele o a Gaza. Lo ha ribadito la vicepresidente americana Kamala Harris in un'intervista di 60 minuti. Gli Stati Uniti, ha detto, stanno fornendo a Israele consulenza, attrezzature e sostegno diplomatico. “Israele, senza alcun dubbio, ha il diritto di difendersi. Detto questo, è molto importante che non vi sia alcuna confusione tra Hamas ei palestinesi. I palestinesi meritano pari misure di sicurezza e protezione, autodeterminazione e dignità, e siamo stati molto chiari sul fatto che le regole della guerra devono essere rispettate e che devono arrivare aiuti umanitari”, ha detto Harris. 

 

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