Torna l'incubo terrorismo

Attentato in Francia: ucciso un professore al grido di “Allah Akbar”

Mauro Zanon

L'attacco questa mattina intorno alle 11 in un liceo ad Arras, nel nord del paese. L'attentatore è un ex studente ceceno di 20 anni che le forze dell'ordine avevano schedato come possibile minaccia per la sicurezza dello stato

Il terrorismo di matrice islamista torna a colpire la Francia, nei giorni in cui il governo cerca a ogni costo di evitare l’importazione del conflitto israelo-palestinese sul suolo francese. Attorno alle 11 di oggi, al Lycée Gambetta di Arras, nel nord della Francia, un ceceno di 20 anni ha accoltellato diverse persone al grido di “Allah Akbar”, uccidendo un professore di lettere – Dominique Bernard, di una quarantina d'anni – e ferendone altre due (una gravemente). L’autore dell’attacco, Mohamed Mogouchkov, arrestato poco dopo i fatti dalle forze dell’ordine, è un ex allievo della scuola, è nato in Russia ed è soprattutto schedato “S”, la lettera con cui i servizi segreti francesi marchiano gli individui considerati una minaccia per la sicurezza dello stato (nel registro ci sono soprattutto islamisti, ma non solo). Era un sorvegliato speciale, insomma, e questo aspetto rilancerà inevitabilmente le polemiche sulla troppa libertà di cui beneficiano alcuni individui manifestamente pericolosi e che puntualmente sfuggono ai radar dell’intelligence.

 

 

Intanto la Procura nazionale antiterrorismo ha aperto un’inchiesta per “omicidio con finalità di terrorismo”, e il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, si sta recando sul posto per manifestare la vicinanza delle istituzioni. Da un video che circola sui social si vede l’aggressore con una giacca grigia nel cortile della scuola, mentre cerca di accoltellare tutte le persone che incrocia. Una di loro cerca di opporsi con una sedia, un’altra, colpita dal coltello di Mohamed Mogouchkov, cade a terra. Oltre alla vittima, un professore di francese, un altro dipendente dell’istituto, un agente della sicurezza, è “tra la vita e la morte”, stando a quanto riferito da una fonte di polizia al Figaro. Il secondo ferito, secondo la stessa fonte, è in “emergenza relativa”. Vicino all’istituto dove si è consumato il dramma, è stato fermato il fratello di Mohamed Mogouchkov, che con tutta probabilità ha collaborato all’organizzazione dell’attacco.

 

“Alle 11 abbiamo sentito l’allarme, pensavamo fosse un’esercitazione. Ci siamo precipitati in classe, abbiamo ricevuto dei video sui social e abbiamo iniziato ad avere paura”, ha raccontato a Le Figaro un allievo del Lycée Gambetta, ancora confinato all’interno dell’istituto. “Abbiamo chiuso tutte le imposte, il professore ci ha chiesto di fare meno rumore possibile, poi ha tentato di calmarci, dicendoci che eravamo al sicuro e che non rischiavamo più nulla”, ha aggiunto lo studente. Il ministro dell’Istruzione francese, Gabriel Attal, ha chiesto a tutti i presidi di Francia di applicare “tutte le misure necessarie” per rafforzare la sicurezza degli istituti. L’attentato di stamattina arriva a tre anni dalla tragica morte di Samuel Paty, il professore di storia e geografia decapitato a Conflans-Sainte-Honorine per aver mostrato in classe le vignette su Maometto di Charlie Hebdo. L’assassino si chiamava Abdoullakh Anzorov, un islamista radicale ceceno: proprio come Mohamed Mogouchkov, il ventenne che oggi ha riportato la Francia nell’incubo del terrorismo.

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