la versione di parsi

L'incontro tra Putin e Kim Jong Un è il segnale che la Russia in questi anni ci ha presi in giro

Il vertice tra il presidente russo e il dittatore nordcoreano segnala la volontà di Mosca di piegarsi a uno stato canaglia. In totale contraddizione col suo ruolo di potenza mondiale

Vittorio Emanuele Parsi

Putin e Kim Jong Un si sono incontrati a Vladivostok. E hanno brindato insieme alla vittoria nella guerra santa che la Russia sta conducendo all'Ucraina da oltre un anno e mezzo. L'incontro risponde a una serie di ragioni. Da un lato s'intende mostrare che né la Russia né la Corea del Nord sono isolate. E dall'altro ci sono obiettivi più pratici: l'approvvigionamento di munizioni da parte russa. E l'ottenimento di tecnologie utili a migliorare le proprie armi e forse addirittura la possibilità di realizzare un sottomarino nucleare da parte nordcoreana. Le immagini che sono state mostrate dalla tv russe sono da brividi. Sembrano uno spot di Croda dei gemelli Ruggeri. 

Quello che è interessante è vedere come la Russia, una grane potenza, membro permanente del Consiglio di sicurezza nell'Onu, si allinei alla Corea del Nord, uno stato pària. Una parabola patetica per un paese che resta una grande potenza fondatrice del sistema politico internazionale post-bellico. È il segnale che la Russia in questi anni ci ha presi per il naso. 

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