Rimpasto inglese

Il nuovo ministro della Difesa britannico Grant Shapps e il sostegno a Kyiv

Paola Peduzzi

Il successore di Ben Wallace conosce bene il dossier, ha molte connessioni con l'Ucraina ed è in continuità con il passato. Serve al premier per questioni interne e forse ci mancherà il ruolo di guida e di "nudge" degli alleati contro la Russia

Grant Shapps è il nuovo ministro della Difesa britannico, prende il posto dell'influente e battagliero Ben Wallace, che aveva annunciato le sue dimissioni all'inizio dell'estate.

Classe 1968, attuale ministro dell'Energia, Shapps è stato eletto ai Comuni per la prima volta nel 2005, è nel governo in vari ruoli dal 2010, è stato presidente del Partito conservatore quando David Cameron era premier, era contrario alla Brexit prima del referendum del 2016, ma dopo si è accodato, senza diventare troppo estremo, al Partito conservatore e al suo tentativo di far funzionare l'esperimento geopolitico meno riuscito del secolo.

Quando Wallace aveva annunciato le sue dimissioni in seguito a una controversia al vertice della Nato a Vilnius riguardo l'Ucraina ma soprattutto perché l'Amministrazione Biden aveva bocciato la sua candidatura a diventare il nuovo segretario generale dell'Alleanza atlantica, il governo di Rishi Sunak, premier conservatore, aveva fatto trapelare che stava cercando un sostituto “efficiente, fedele e rispettabile”: lo Spectator, magazine vicino al governo, si è chiesto se i criteri siano stati soddisfatti e tra l'esperienza lunga di governo – per quanto saltando da un dicastero all'altro con grande, troppa rapidità – e l'ottimo rapporto con il premier rimanendo in piedi nelle tante faide interne, sostanzialmente risponde di sì. Non tutti sono d'accordo: Sam Coates di Sky News ha raccolto commenti decisamente a caldo appena dopo la nomina da parte di alcuni conservatori anonimi che hanno detto: “non va mai nel dettaglio”, “gli interessano solo le foto e la visibilità”, “vendeva enciclopedie, è una barzelletta visto che siamo in guerra”, “un'occasione mancata”.

Come spesso accade nei rimpasti, le scelte hanno più a che fare con gli equilibri interni che con le competenze specifiche delle persone prescelto: Shapps è un perfetto “caretaker”, molto conosciuto dentro al partito, versatile ma anche parecchio resistente, con un sapore rock – è cugino di Mick Jones, il chitarrista dei Clash – e un tumore combattuto e vinto alla fine degli anni Novanta. Ma a scanso di troppi equivoci Shapps conosce bene i dossier legati all'Ucraina – si è occupato di sicurezza energetica finora –ha ospitato rifugiati ucraini a casa sua, è stato a Kyiv la settimana scorsa e come prima cosa dopo la nomina ha confermato l'impegno duraturo e costante a sostegno dell'Ucraina. Poiché questo aiuto è costoso, Shapps dovrà gestire il negoziato con il governo sul budget della Difesa, che era uno degli ambiti in cui Wallace era molto esigente e litigioso.

Per quel che riguarda la guerra insomma l'avvicendamento non cambia la posizione britannica, anche se probabilmente si sentirà la mancanza del ruolo di guida e di “nudge” sugli alleati – in particolare l'America – finora rivestito da Londra per spezzare tutti i tabù, dai carri armati agli F-16, sul sostegno militare alla difesa di Kyiv contro Vladimir Putin.

 

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  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi