Foto Ansa 

Editoriali

Nella sfida dell'energia tedesca la difficoltà non è solo finanziaria

Redazione

Partono i lavori per costruire la spina dorsale elettrica in Germania: il SuedLink dovrà essere operativo entro il 2028. Il tempo è la risorsa più scarsa

Quando i ministri del governo di Olaf Scholz hanno cominciato a inaugurare una serie di rigassificatori sul Mare del Nord progettati a tempo di record durante il picco della crisi energetica, l’Italia, arenata sui ricorsi contro il gnl a Piombino, ha avuto un moto di ammirazione per la ritrovata efficienza tedesca. Ieri è iniziata una nuova sfida: il vicecancelliere titolare dell’Economia e del Clima, il verde Robert Habeck, ha avviato a Leingarten, nel Baden-Wurttemberg, la costruzione del primo convertitore per la linea a corrente continua SuedLink, un’infrastruttura da 700 chilometri per portare l’energia, questa volta rinnovabile, prodotta una volta ancora sulle ventose coste del nord. Compito della spina dorsale elettrica della Germania sarà alimentare le molto industrializzate regioni meridionali del sud tedesco, il cui indotto arriva fino in nord Italia. Il progetto parte con almeno tre anni di ritardo: il SuedLink, un progetto tutto sotterraneo, dovrà attraversare strade e autostrade, campi coltivati, fiumi e centri abitati prima di arrivare a destinazione.

I lavori sono partiti solo ieri ma non tutti i permessi sono stati ancora concessi: peggio ancora, le ultime domande saranno presentate solo alla fine del 2024. La difficoltà non è solo finanziaria. C’è chi, come la Baviera, si è messa da tempo di traverso: pur essendo uno dei principali benefattori del flusso energetico, il ricco Land meridionale ha chiesto che i propri boschi e le proprie campagne pettinate non fossero toccate dalle trivelle che preparano la posa dei cavi. In breve: oggi solo 17 dei 700 chilometri del percorso dell’infrastruttura sono stati approvati. Ossia il 2,5 per cento. Anche in Germania incombe la minaccia dei ricorsi, ma Habeck è ottimista: ieri il super ministro ha annunciato il dimezzamento dei tempi per le procedure di approvazione. Il tempo è la risorsa più scarsa: secondo gli esperti di energia, il SuedLink dovrà essere operativo entro il 2028, pena il disastro industriale.

Di più su questi argomenti: