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verso le presidenziali

Il produttore di Hollywood che trasforma Biden in un vecchietto glam

Giulio Silvano

Si chiama Jeffrey Katzenberg e si è unito al team di consulenti in vista delle elezioni. Già responsabile della rinascita Disney degli anni Novanta, avrebbe consigliato al presidente di sfruttare la sua immagine di ottuagenario cool, pieno di saggezza, ma con addosso i suoi RayBan da aviatore. Un po' Harrison Ford e e un po' Mick Jagger

Joe Biden ha un problema con l’età: il presidente americano ha compiuto 80 anni a novembre e, se dovesse essere rieletto nel 2024, ne avrebbe 86 alla fine del secondo mandato. E’ un record: in seconda posizione c’è Ronald Reagan, che lasciò lo studio ovale a 77 anni. Franklin Delano Roosevelt morì nel corso del suo quarto mandato, poco prima che finisse la guerra, e aveva 63 anni. Ciò che oggi preoccupa la metà degli elettori democratici, secondo i sondaggi più recenti, è proprio l’età di Biden, più ancora delle sue politiche, e questo sta determinando una mancanza di entusiasmo, soprattutto tra le nuove generazioni. I repubblicani hanno più volte sottolineato negli spot elettorali come il decadimento fisico e mentale sia incompatibile con la più alta carica dello stato, mostrando e rimostrando i video in cui Biden cade dalle scale, inciampa sul palco, viene aiutato a camminare dagli uomini della sicurezza o dice frasi senza senso. L’ultima – un “God save the Queen, man” pronunciato a un evento – ha fatto impazzire i social media dell’alt-right. Donald Trump, il principale contendente repubblicano in questo momento, ha comunque 77 anni. 

 

Un consiglio al presidente per gestire questo problema dell’età è arrivato da parte di uno dei più generosi donatori del Partito democratico, il produttore cinematografico Jeffrey Katzenberg, che si è unito al team di consiglieri di Biden in vista delle elezioni. Katzenberg, già responsabile della Disney reinassance degli anni Novanta, per blockbuster come "Shrek", "Kung Fu Panda" e "Chi ha incastrato Roger Rabbit", cofondatore ed ex ceo della DreamWorks, è considerato l’uomo dei democratici a Hollywood già dai tempi dei Clinton. Per Barack Obama organizzò una famosa cena di raccolta fondi a casa di George Clooney dove riuscì a tirare su oltre 15 milioni di dollari. Katzenberg avrebbe consigliato a Biden di sfruttare la sua immagine di ottuagenario cool, pieno di esperienza e saggezza, ma con addosso i suoi RayBan a goccia da aviatore. Un nonno sportivo che sa prendere in mano la situazione. Da produttore navigato, Katzenberg vorrebbe creare intorno a Biden lo stesso fervore con cui è stato accolto Harrison Ford nel suo ritorno nei panni di Indiana Jones. Con l’uscita quest’anno del quinto capitolo della serie sull’archeologo avventuriero, tutti pensavano che le folle sarebbero impazzite per la coprotagonista, Phoebe Waller-Bridge diventata famosa per la serie Fleabag. Un casting molto #MeToo friendly, simile all’operazione dell’ultimo 007 in cui il testimone veniva passato a una donna (e, in quel caso, anche nera), in linea con il manuale della nuova Hollywood inclusiva. E invece tutti si sono sciolti per Harrison Ford, e non in quanto vecchio patetico che riprende un suo ruolo iconico, ma per le sue prestazioni fisiche.

 

Come ha scritto il Wall Street Journal: “Harrison Ford ha ottant’anni, ed è la prova che le star con i capelli bianchi sono le galline dalle uova d’oro al box office”. Si citano anche altri attori impegnati in ruoli d’azione in film blockbuster in uscita, come Tom Cruise, 60 anni, Arnold Schwarzenegger, 75 e Denzel Washington, 68. Ma Ford è il più eclatante. Se un attore a ottant’anni può mostrarsi senza maglietta, tirare cazzotti ai nazisti e lanciarsi da un aereo, perché un politico non può gestire la Casa Bianca alla stessa età, e magari tirare i cazzotti ai rivoltosi del 6 gennaio? 

 

Il riposizionamento action-glam sembra una buona idea anche allo stesso Clooney che ha detto in un’intervista: “Lo dico sempre, continuano tutti a venire a Hollywood per i soldi, e non vengono da noi per quella cosa che facciamo meglio di chiunque altro, cioè raccontare storie. Quindi penso che sia un’ottima idea che si rivolgano a Jeffrey [Katzenberg], non per raccogliere fondi, ma per creare una narrativa. Jeffrey è uno tenace che non molla mai”.  Secondo fonti vicine al produttore, Katzenberg, che è diventato amico di Biden quando era vicepresidente, un modello citato è anche Mick Jagger, che compie ottant’anni a luglio, e che ancora saltella sul palco. L’età è solo un numero, sembra essere lo storytelling, al massimo può solo portare il beneficio di competenze maturate nei decenni. “L’unica cosa che posso dire a chi si preoccupa della mia età è: guardatemi”, aveva detto Biden a febbraio. Chissà che nella prossima conferenza stampa non si presenti con frusta, Borsalino fedora e giacca di pelle, anche solo per giocarsi l’effetto nostalgia che sta tenendo a galla Hollywood.

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