Jeremy Corbyn (Lapresse)

Editoriali

Il Labour chiude tutti i conti con Corbyn: "L'antisemitismo è un male"

Redazione

Il leader Keir Starmer ha detto che il suo predecessore alla guida del partito britannico non verrà ricandidato. Le cause sono le stesse che gli erano costate l'allontanamento nel 2020

Gli antisemiti possono girare i tacchi, il Labour non è per loro, neanche se il partito l’hanno guidato per cinque anni come Jeremy Corbyn. Keir Starmer, leader dalle posizioni sfumate e dalle mosse felpate, su questo punto ha fatto quanto promesso – estirpare una piaga che al partito è costata molto in termini di reputazione e voti – senza mezzi termini, mandando a casa anche il suo predecessore, che dal 2015 al 2020 ha permesso che il problema esplodesse e che dall’ottobre del 2020 è sospeso dal partito, dopo che la commissione sull’Uguaglianza e i diritti umani aveva trovato “serie mancanze nella sua leadership” nell’affrontare il problema delle “molestie e delle discriminazioni illegali”. Accuse a cui Corbyn aveva risposto dicendo che erano “grandemente esagerate”.

 

Incassato il giudizio positivo dell’Ecrs, secondo cui finalmente “sono state prese tutte le misure necessarie” per migliorare una situazione che si era aggravata al punto da costringere alcuni membri del partito ad andarsene, Starmer ha chiarito che non si torna indietro: “Faccio sul serio quando dico che il partito è cambiato ed è per questo che Jeremy Corbyn non correrà come candidato del Labour”. Il leader laburista ha anche scritto un editoriale sul Times per mettere in chiaro che “l’antisemitismo è un male”, una trappola in cui rischiano di cadere soprattutto “coloro che si definiscono antirazzisti”. Con il vento a favore e un orizzonte politico in cui, senza un’avversaria formidabile come Nicola Sturgeon dell’Snp, è possibile pensare di recuperare posizioni in Scozia, per Starmer è il momento di agire, anche su quei temi in cui aveva promesso continuità con la precedente gestione, come  la Brexit. Cercando di mobilizzare l’elettorato corbyniano su altre basi, meno controverse. “Il partito che guido è irriconoscibile dal 2019”, ha scritto Starmer, sottolineando come alcuni non amano questo cambiamento e “ancora rifiutano di vedere la realtà di quello che è successo sotto la leadership precedente. A loro dico con onestà: non torneremo mai indietro”.

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