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La Cina non è neutrale e l'Ucraina inizia a ripensare i suoi rapporti con Pechino

Redazione

Le relazioni tra i due paesi sono sempre più complicate e scivolose e non portano alcun vantaggio per Kyiv, mentre Xi non ha mai condannato la guerra e continua a fare affari con Mosca. Intanto il segretario generale della Nato, Stoltenberg, volerà in in Giappone e Corea del sud.

L’altro ieri, durante un evento organizzato dal media New Voice of Ukraine, il sottosegretario agli Esteri di Kyiv, Andriy Melnyk, ha detto che sulla guerra e nei rapporti con la Russia “quella della Cina non può essere definita neutralità”. Per questo “è il momento che l’Ucraina ripensi le sue relazioni con la Cina”. E’ la prima volta che un funzionario dell’esecutivo ucraino esprime una posizione su un rapporto che è diventato sempre più complicato e scivoloso. In quasi un anno di conflitto il governo di Volodymyr Zelensky ha mantenuto aperto un canale diplomatico con Pechino per cercare il suo sostegno contro la Russia, e la scorsa settimana a Davos la first lady ucraina, Olena Zelenska, aveva consegnato alla delegazione di Pechino una lettera diretta al leader Xi Jinping scritta dal presidente ucraino.

 

A settembre dello scorso anno c’era stato un incontro tra il ministro degli Esteri ucraino, Dmitro Kuleba, e il suo omologo cinese Wang Yi, che però non portò a nulla. Yurii Poita, analista ucraino del Merics, ieri ha scritto su Twitter che anche i membri del governo di Kyiv stanno iniziando a capire che nel partenariato strategico con la Cina non c’è niente di vantaggioso per l’Ucraina. Perché nel frattempo Pechino non solo non ha mai rilasciato una dichiarazione di condanna della guerra d’invasione russa, ma continua a fare affari con Mosca, e a intrattenere stretti rapporti diplomatici e militari con il Cremlino. Se l’Ucraina sta iniziando a “ripensare” il suo rapporto con la Cina, anche la Nato inizia a intensificare i suoi sforzi diplomatici con i partner del Pacifico, dove la seconda economia del mondo ha aumentato la sua assertività. Ieri il segretario generale Jens Stoltenberg ha annunciato una inedita missione in Giappone e Corea del sud. Sarà ricevuto dai vertici militari sudcoreani e dal primo ministro giapponese Fumio Kishida. Entrambi i paesi partecipano già a diverse attività della Nato ma la presenza di Stoltenberg sarà un messaggio ancora più forte per Pechino: la Russia di oggi potrebbe essere  la Cina di domani.
 

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