Foto di Alessandro Guerra, via Ansa 

Bombe e propaganda

Per Mosca la resistenza ucraina è “insensata”. Ecco il suo senso: la battaglia di Kreminna

Paola Peduzzi

Il Cremlino ripete che l’occidente non vuole negoziare per dividere l’opinione pubblica. Putin bombarda e fa pressione sui cittadini occidentali alla ricerca di compromessi. La strategia dell’ambiguità

Mettete fine alla vostra “resistenza insensata”, ha detto oggi il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, accusando nuovamente gli alleati occidentali di Kyiv di voler protrarre il conflitto: “Non è un segreto che l’obiettivo strategico degli Stati Uniti e della Nato è quello di vincere sul campo di battaglia per indebolire  o addirittura distruggere” la Russia. A essere distrutta in realtà al momento è l’Ucraina: tutte le infrastrutture energetiche sono state danneggiate e il pil del paese si ridurrà di un terzo nel 2022, ha detto la Banca centrale ucraina.

 

La “resistenza insensata” invece ha un grandissimo senso, soprattutto nell’est del paese, dove la situazione è “difficile, grave”, ha detto il presidente Volodymyr Zelensky: le forze ucraine stanno cercando di liberare la città di Kreminna, nel Luhansk. Serhiy Haidai, il governatore della regione, ha scritto su Telegram: “I russi sanno che se perdono Kreminna, tutta la loro linea di difesa cadrà”. Ogni metro in quella zona martoriata racchiude il senso della resistenza ucraina, e proprio per questo la propaganda del Cremlino punta a infragilirla, laddove non riesce a farlo militarmente, ripetendo che l’occidente non vuole la pace. L’Istitute of War ha ripreso il discorso che Vladimir Putin ha tenuto il 25 dicembre spiegando che il presidente russo non ha mai detto di voler negoziare con l’Ucraina – definita “l’altra parte”.

 

Per Putin Kyiv ha violato gli sforzi diplomatici della Russia prima dell’invasione, costringendolo così a dover difendere i propri cittadini, pensa di “operare nella giusta direzione” e le eventuali discussioni su un negoziato le rivolge all’occidente, perché l’Ucraina è soltanto al servizio dei “suoi padroni”, che saremmo noi, i suoi alleati. Quel che la Russia non ottiene sul campo prova a conquistarlo piegando gli ucraini con i bombardamenti continui e spingendo l’opinione pubblica occidentale a fare pressioni perché Kyiv accetti dei compromessi. Ma è in difficoltà, tanto che il Cremlino non ha neppure pubblicato tutta l’intervista del presidente del 25 dicembre: l’ambiguità mortifera serve a Putin anche internamente. 

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  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi