Hakeem Jeffries, il democratico tutto rap e Bibbia che aspira a prendere il posto della Pelosi

Giulio Silvano

Afroamericano, nato e cresciuto a Brooklyn, il cinquantaduenne rappresenta dal 2013 l’ottavo distretto di New York, feudo dem. Ha sempre mostrato grande capacità di equilibrio tra establishment e lotta per i diritti civili, tra compostezza istituzionale e passione per l'hip hop

Con la risicatissima conquista repubblicana della Camera, Nancy Pelosi, deputata da trentacinque anni e speaker per tre mandati, ha colto l’occasione per lasciare il comando del Partito democratico, continuando a rappresentare il distretto di San Francisco. L’ottantaduenne è stata una delle principali nemiche di Donald Trump e del populismo degli ultimi anni, una delle poche a non aver mai avuto remore nell’avvertire gli americani che c’era un pericolo democratico, ancora prima che avvenisse l’attacco al Congresso del 6 gennaio.

 

Nel 2020 ha strappato in diretta i fogli del discorso sullo stato dell’Unione pronunciato da Trump poco prima. La folla trumpiana l’ha odiata come pochi e non è raro vedere ai comizi magliette e spille con la sua faccia trasformata in diavolo. A ottobre un uomo è entrato a casa sua con l’obiettivo di rapirla e ha attaccato il marito con un martello. Negli anni obamiani Pelosi ha guidato importanti legislazioni, sul sistema sanitario e sulla regolamentazione di Wall Street. 

  
“E’ arrivato il momento per una nuova generazione”, ha detto Pelosi, e gli occhi sono tutti puntati sul deputato di New York Hakeem Jeffries, che potrebbe prendere il comando dei deputati democratici quando a gennaio si instaurerà il nuovo Congresso. Afroamericano, nato e cresciuto a Brooklyn, il cinquantaduenne Jeffries rappresenta dal 2013 l’ottavo distretto di New York, feudo democratico. Dopo aver studiato a Georgetown ha lavorato come avvocato ed è stato eletto nel Parlamento dello stato prima di arrivare a Washington.

   

Ha sempre mostrato grande capacità di equilibrio tra establishment e lotta per i diritti civili, tra compostezza istituzionale e passione per il rap. Ha decretato il rapper Notorious B.I.G., anche lui di Brooklyn, “la classica personificazione del sogno americano”, parla spesso dei problemi razziali nel paese, ha attaccato l’estremismo dei trumpiani, ma ha anche detto che non si piegherà  alla sinistra cosiddetta socialista. La sua prima elezione fu sponsorizzata dai vecchi democratici che avevano paura che alle primarie del partito vincesse il troppo radicale ex Pantera Nera Charles Barron. Nel 2020 Jeffries fu selezionato tra i sette deputati che dovevano leggere le accuse di impeachment a Trump, davanti al Senato. Quando fu fischiato e interrotto lui rispose con una frase dei Salmi: “Perché il Signore ama la giustizia e non abbandona i suoi fedeli, gli empi saranno distrutti per sempre e la loro stirpe sarà sterminata”.

    
Rap e Bibbia, capacità di compromesso e abilità nelle frecciatine, non bianco e giovane – rispetto ai suoi predecessori – Jeffries rappresenta il nuovo corso democratico, un tentativo di recuperare la coolness degli anni di Obama senza cadere nelle trappole ideologiche di Alexandria Ocasio-Cortez. Tra i suoi messaggi elettorali ce n’è stato uno diretto ai repubblicani: fate tornare il partito quello di prima e allontanatelo dall’estremismo, così possiamo ragionare insieme sulle leggi utili per questo paese.