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editoriali

Non fate come la Truss

Redazione

La destra italiana non tenti azzardi fiscali. I danni finanziari e il rimpianto per Boris

Tra i punti programmatici del centrodestra, seppure coniugato in modo diverso dalle tre componenti, appare la “flat tax”. Il termine è utilizzato in modo improprio: per fortuna nessuno pensa davvero a una aliquota unica per tutti i redditi, ma bisognerà  stare attenti a non combinare disastri come è accaduto in Gran Bretagna. La lezione di Londra dovrebbe essere studiata bene dai futuri governanti italiani: è bastato annunciare l’intenzione di livellare l’aliquota più alta per provocare una reazione del mercato che ha portato quasi al default sia i titoli di risparmio sia quelli assicurativi, per non parlare del crollo della sterlina. Il Regno Unito è fuori dall’Unione europea, quindi non si può attribuire alcuna responsabilità, come si fa di solito quando qualcosa non va, ai “burocrati di Bruxelles”. E’ il mercato che reagisce alle fesserie e non ha bisogno di essere indirizzato da qualche autorità. Per l’Italia, che non ha una moneta propria, la tempesta si scatenerebbe sul debito pubblico, cioè sul risparmio delle famiglie, e porterebbe lo stato in condizioni di insolvenza. Questo non significa che non si possano fare operazioni sul carico fiscale: si possono ampliare un po’ le platee di lavoratori autonomi che già pagano un’aliquota fissa, si può tenere conto nel calcolo dell’imposizione sugli aumenti di reddito della parte che non è dovuta a effettivi miglioramenti ma che è  effetto dell’inflazione. Ciò che non si può proprio fare è seguire la strada del governo britannico, che a settembre ha annunciato una colossale riduzione delle tasse  ai redditi più alti e ora si è rimangiato tutto e le tasse si alzeranno. 


Gli azzardi spericolati provocano danni finanziari e politici: ieri un sondaggio di YouGov sugli iscritti al Partito conservatore inglese mostrava che il 55 per cento vorrebbe che la premier Liz Truss si dimettesse dopo sole sei tremendissime settimane: Boris Johnson, l’ex premier conservatore defenestrato dal suo partito a luglio, guida la classifica del miglior rimpiazzo.

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