Il Cremlino detesta Liz Truss, candidata alla leadership del Partito conservatore britannico quindi a prendere il posto di Boris Johnson. In realtà, il Cremlino detesta anche l’altro contendente, l’ex cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak (i Tory nel loro complesso sono grandi sostenitori dell’Ucraina e grandi oppositori di Vladimir Putin), ma la Truss di più. Perché in questo momento è la favorita; perché è un’alleata stretta di Johnson – al quale gli ucraini dedicano canzoni, dolcetti, murales; perché è ministro degli Esteri e in questi mesi si è distinta per la sua retorica limpida contro i crimini russi in Ucraina; perché ha appena incassato il sostegno di Ben Wallace, ministro della Difesa, il primo occidentale ad analizzare in pubblico il discorso-manifesto di Putin dell’estate scorsa in cui sosteneva di fatto che l’Ucraina non esisteva; perché ha dato retta all’intelligence e ha iniziato a rifornire di armi gli ucraini prima di molti altri alleati; perché quando andò a Mosca il 10 febbraio scorso e incontrò il collega Sergei Lavrov, mostrò che con i russi non era più possibile negoziare, avevano già deciso.
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