(Foto di Ansa) 

Il patto

Biden sbarca a Riad ma il dilemma russo rimane

Stefano Cingolani

La visita in Arabia Saudita ha un duplice fine: garantirsi un flusso maggiore di greggio e confermare una "partnership strategica". Ma da Harvard nascono i dubbi: "Il presidente vuole ridurre i prezzi del petrolio o i redditi della Russia?"

Il prezzo del petrolio grezzo ha imboccato la curva discendente: quello americano, il West Texas Intermediate, è stato scambiato a 93 dollari per barile (il 5 giugno aveva oltrepassato il picco di 118 dollari), il Brent a Rotterdam è arrivato a 95 dollari (il 29 giugno aveva superato anch’esso quota 118). La caduta dipende in parte dalla ripresa del Covid-19 in Cina che indebolisce ulteriormente una congiuntura anemica, mentre i timori che all’inflazione segua la recessione in Europa e negli stessi Stati Uniti spinge gli operatori a un gioco al ribasso che contrasta con il gioco opposto sul prezzi del gas influenzato in modo determinante dal ricatto russo. Ma la politica internazionale svolge un ruolo importante anche per il petrolio.
 
​Joe Biden sbarca in Arabia Saudita con l’obiettivo di stringere un patto del petrolio: da un lato garantirsi un flusso maggiore di quello attuale che possa compensare un embargo verso il greggio russo, dall’altro confermare “una partnership strategica nel rispetto dei valori fondamentali”, come ha scritto il presidente sul Washington Post per parare le critiche fioccate dall’interno dello stesso partito democratico. In vista delle elezioni di midterm a novembre, il greggio è una variabile essenziale. Un crollo del prezzo mette in difficoltà i produttori americani che già pendono verso i repubblicani, un rincaro improvviso fa correre un’inflazione che ha già superato il 9 per cento. E senza il petrolio russo il costo balzerebbe fino a 380 dollari, secondo gli analisti. Il primo incontro sarà con il principe della corona Mohammed bin Salman accusato di aver fatto uccidere Jamal Khashoggi e di trasformare il regno in un paria. La gente d’Arabia ha la memoria lunga. Un altro punto chiave è il rapporto con l’Iran il grande nemico del Golfo Persico. Ma la domanda alla quale per ora non c’è risposta è quella posta da Craig Kennedy esperto del Dacis Center di Harvard: “Biden sta provando a ridurre i prezzi del greggio o i redditi della Russia?” E’ una contraddizione evidente e non è detto, scrive il Financial Times, che il regime saudita dia una mano a risolverla.

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