corridoi umanitari

Mariupol: un video mostra l'evacuazione dei civili intrappolati nell'acciaieria Azovstal

Più di cento ucraini, tra cui donne e bambini, sono riusciti a uscire dal complesso industriale dove si erano rifugiati, nell'unica zona della città non anocora conquistata dai russi. Il corridoio umanitario grazie a Croce rossa e Nazioni unite

Redazione

È cominciata sabato scorso l’evacuazione dei civili ucraini intrappolati nell’acciaieria Azovstal di Mariupol. L’apertura del corridoio umanitario è stata possibile grazie alla mediazione della Croce rossa e delle Nazioni unite, che hanno inviato sul posto un convoglio umanitario. Un primo convoglio con circa 80 persone ha raggiunto il villaggio di Benzimenne, nell’area occupata dalle milizie filorusse. I mezzi della Croce rossa hanno provveduto, durante il corso di tutto il weekend, all’evacuazione di altre decine di civili verso le aree controllate da Kyiv nella regione di Zaporizhzhia.

 

Secondo il presidente Volodymyr Zelensky sono più di cento i civili portati in salvo. In un video ha ricordato che “l'organizzazione di questi corridoi umanitari è uno degli elementi del processo negoziale in corso”. Dall’inizio dell’assedio russo, ha detto,  sono più di 350 mila le persone che sono riuscite a lasciare la città.

 

Il complesso industriale è l’unica area di Mariupol ancora sotto il controllo delle forze ucraine. Grazie ad una rete di cunicoli e bunker fortificati i marines ucraini, insieme agli uomini del reggimento Azov, sono stati in grado di resistere agli attacchi dei russi. Insieme ai militari diverse centinaia di civili si erano rifugiati dentro Azovstal. Molti di loro non vedono la luce del sole da giorni e sono provati da settimane di bombardamenti continui.

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