Foto LaPresse

editoriali

In Francia c'è il referendum sull'Ue

redazione

Se Emmanuel Macron non viene rieletto all'Eliseo, ci giochiamo l’Europa

Emmanuel Macron è stato più convincente di Marine Le Pen nel dibattito tv fra i due candidati alle presidenziali in Francia di mercoledì. Il presidente uscente ha inflitto un duro colpo alla leader di estrema destra, quando ha ricordato il prestito contratto da Le Pen nel 2015 con una banca russa vicina al Cremlino e che non è ancora stato rimborsato. “Quando parla alla Russia, parla al suo banchiere. Questo è il problema, signora Le Pen”, ha detto Macron, accusando la sua avversaria di essere “dipendente” da Vladimir Putin. Nel pieno della guerra della Russia in Ucraina, questo fatto incontestabile mostra la posta in gioco del ballottaggio di domenica. Il secondo paese più importante dell’Ue, l’unica sua potenza nucleare, rischia di cadere nelle mani di una putinista. Come ha giustamente sottolineato Enrico Letta, se Le Pen diventasse presidente, Putin potrebbe smettere di combattere in Ucraina perché avrebbe realizzato ciò che non osava nemmeno sognare: avere un suo burattino nel cuore dell’Ue.

 

Macron è avanti nei sondaggi, ma i dieci punti davanti a Le Pen di oggi non sono i trentadue del 2017: il fronte repubblicano è più fragile. La coalizione della rabbia rossobruna – dai gilet gialli ai No vax, cui Le Pen ha strizzato l’occhiolino mercoledì – è più propensa a mobilitarsi nelle urne. Il rischio di una sorpresa stile Brexit è reale. Ma per l’Ue la vittoria di Le Pen sarebbe molto peggio dell’uscita del Regno Unito. Anche se dice di non voler più fare la Frexit, il suo programma è una miriade di piccole Frexit: dalla libera circolazione dei lavoratori al divieto di discriminazione tra cittadini comunitari, dall’uscita dal mercato dell’energia alla volontà di tagliare il contributo francese al bilancio dell’Ue. La promessa di cancellare la primazia del diritto comunitario su quello nazionale porterebbe allo smantellamento dall’interno dell’Ue. Come ha ricordato Macron, il voto di domenica “è un referendum per o contro l’Ue”.