◉ LA GIORNATA IN DIRETTA

Erdogan e Macron telefonano a Putin. Draghi sente Zelensky. Ma i bombardamenti continuano

Papa Francesco: "Scorrono fiumi di sangue, non è una semplice operazione militare: è guerra"

I russi sparano colpi di mortaio sui civili a Irpin, e la diplomazia internazionale per ora è in stallo. Il dittatore turco chiama l'omologo russo e si propone come mediatore. Nuovo contatto tra l'Eliseo e il Cremlino. Manifestazioni a Mosca contro Putin: si parla già di 2.500 arresti da parte della polizia

In Russia ci sono state manifestazioni contro la guerra. Già 3,000 arresti

Sono iniziate le manifestazioni di protesta contro la guerra, e con esse anche i controlli da parte della polizia russa. Centinaia di manifestanti sono stati fotografati mentre marciano nelle vie centrali di San Pietroburgo cantando "No alla guerra". Analoghe manifestazioni anche a Mosca. 

             

 A Mosca, i controlli da parte della polizia funzionano più o meno così: degli agenti fermano i singoli cittadini nelle vicinanze delle piazze principali e pretendono di poter leggere messaggi, chat e altri contenuti direttamente dai device delle persone, rifiutandosi di lasciarle andare se queste rifiutano di esibire i loro cellulari o tablet. Ecco una testimonianza in tal senso. 

E sarebbero almeno 3.000 le persone arrestate durante le manifestazioni contro l'invasione dell'Ucraina: i fermi sarebbero avvenuti in circa 50 città della Russia. Lo ha reso noto l'Ong Ovd-Info, specializzata nel monitoraggio delle manifestazioni. Secondo la setssa fonte, dal 24 febbraio, data di inizio delle operazioni militari, nel Paese sono stati arrestati quasi 11.000 manifestanti.
Intanto, per le vie di Mosca sfilano anche delle auto che sventolano la bandiera russa ed esibiscono la "Z", simbolo dell'esercito russo. Un chiaro segnale di sostegno a Putin e all'invasione nei confronti dell'Ucraina.

 

Draghi a colloquio telefonico con Zelensky

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto oggi un nuovo colloquio telefonico con il Presidente ucraino Volodimir Zelensky, nel corso del quale è stata ribadita la profonda amicizia tra il popolo italiano e il popolo ucraino e la grande solidarietà dell’Italia nei confronti dell’Ucraina. Lo si apprende da fonti ufficiali di Palazzo Chigi. Il Presidente Draghi ha condannato gli attacchi della Russia ai civili e alle infrastrutture nucleari, ha riaffermato la volontà italiana di fornire sostegno e assistenza all’Ucraina e alla sua popolazione e ha ribadito come l’Italia sostenga l’appartenenza dell’Ucraina alla famiglia europea. Il Presidente Zelensky ha ringraziato il Presidente Draghi per la sua vicinanza e per quella dell’Italia.


Macron telefona prima a Putin, poi a Zelensky

Prima con Putin, a ora di pranzo. Poi con Zelensky, sul far della sera. La domenica diplomatica di Emmanuel Macron. L'ultima volta, giovedì scorso, Emmanuel Macron ne era uscito turbato: "Temo il peggio", aveva detto il presidente francese dopo la sua telefonata con Vladimir Putin. Stavolta le reazioni sembrano meno drammatiche, ma lo stallo diplomatico permane. Macron e Putin sono infatti tornati a sentirsi: un'ora e quarantacinque di colloquio telefonico, riferiscono fonti dell'Eliseo, svoltosi mentre le truppe russe continuano a bombardare la città di Odessa, stando ai resoconti che arrivano da Kyiv. Giovedì scorso Putin aveva ribadito a Macron la sua determinazione a proseguire la sua offensiva. E neppure oggi ha mostrato grandi cenni di cedimento: il capo del Cremlino avrebbe infatti ribadito che la condizione necessaria per avviare un serio dialogo sarebbe l'accettazione, da parte di Kyiv, delle condizioni poste da Mosca. 

In serata, poi, Macron ha parlato al telefono con il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, al quale ha riferito i contenuti della telefonata avuta nel primo pomeriggio con Vladimir Putin. In particolare, informano fonti dell'Eliseo, Macron ha riferito l'accordo dato da Putin ad avviare un lavoro congiunto sulla base delle norme dell'Agenzia internazionale dell'Energia Atomica (AIEA) allo scopo di garantire la sicurezza delle centrali nucleari in Ucraina. Macron ha ribadito a Zelensky la necessita' assoluta di evitare qualsiasi danno all'integrità degli impianti nucleari civili ucraini.

L'Eliseo: Putin ribadisce le sue richieste sull'Ucraina, e resta "molto determinato"

Secondo fonti dell’Eliseo, il presidente russo Putin ha ribadito le sue condizioni per il negoziato: le parole chiave del Cremlino sono sempre la "denazificazione" dell'Ucraina, la sua "neutralizzazione" e il riconoscimento dell'annessione della Crimea e dell'indipendenza del Donbas. Secondo Putin, se questi obiettivi non sono raggiunti con il negoziato lo saranno con le operazioni militari. Secondo l’Eliseo, Putin è, come nella conversazione di giovedì, “molto determinato”. Macron ha inoltre sottolineato, si legge nel comunicato diffuso dalla presidenza francese, "la necessità assoluta di evitare qualsiasi attentato all'integrità delle istallazioni nuclerari civili ucraine, di cui è imprescindibile garantire la sicurezza e l'efficienza, in conformità alle regole dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica. Il presidente russo ha accettato che un lavoro in questo senso venga avviato senza ritardo". Macron, inoltre, "ha domandato il rispetto del diritto internazionale umanitario" e ha "ricordato l'importanza di una soluzione diplomatica, pienamente accettabile dagli ucraini". Il presidente francese, infine, "ha espresso la sua preoccupazione a proposito di un imminente attacco sulla città di Odessa".

 

Trump: "Gli Usa dovrebbero mettere la bandiera cinese sugli F22 e bombardare a tappeto la Russia!"

Il Washington Post ha ottenuto il discorso che l’ex presidente Donald Trump ha tenuto a 250 sostenitori del Partito repubblicano a New Orleans. Se l’è presa più con Joe Biden, che secondo lui gli ha rubato la vittoria alle elezioni, che con Vladimir Putin. Trump ha anche detto  che gli Stati Uniti dovrebbero "mettere la bandiera cinese" sui caccia F22 e "bombardare a tappeto la Russia" in modo da poter dire che è stata la Cina ad attaccare “e noi ci sediamo a guardare”. Trump sostiene di essere stato molto più duro con Putin degli altri presidenti e ha ripetuto che se fosse lui il presidente, Putin non avrebbe mai invaso l’Ucraina. Negli 84 minuti di discorso, Trump ha anche detto con un po’ di invidia che il dittatore nordcoreano Kim Jong Un è uno “molto duro” e per questo può esercitare “il massimo controllo” sul suo paese.

 

Kirill: "Questa è una lotta che ha un significato metafisico"

Aveva già lasciato intendere la sua volontà di mettere in difficoltà la diplomazia vaticana. Oggi, però, il Patriarca Kirill ha preso posizione netta ed esplicita: "In Ucraina siamo entrati in una lotta che non ha un significato fisico, ma metafisico", dichiara il capo della Chiesa ortodossa russa. "I nostri fratelli nel Donbas, gli ortodossi, stanno indubbiamente soffrendo, e noi non possiamo che essere con loro, prima di tutto nella preghiera".

 

L'intervento di Letta alla manifestazione della comunità ucraina a Roma

"Siamo con voi. Siamo dalla parte della libertà e della democrazia, e siamo qui per dimostrare che stiamo lottando per lo stesso obiettivo: l'Ucraina libera che vuol dire l'Europa libera". Sono le parole utilizzate da Enrico Letta, segretario del Pd, intervenuto alla manifestazione indetta dalla comunità ucraina a Roma in piazza della Repubblica. "La battaglia durera' fino a quando l'Ucraina non sarà libera", ha proseguito Letta, davanti a centinaia di manifestanti ucraini ai quali ha ribadito che "l'Italia è casa vostra". Per il Pd sono presenti anche la responsabile Esteri Quartapelle e il deputato Filippo Sensi.

 

Che trasformazione, Herr Scholz

L’incontro tra il cancelliere tedesco Scholz e il premier israeliano Bennett è durato circa 90 minuti. L’obiettivo è ovviamente “mettere fine alla guerra il prima possibile”. Ma come? La prima tregua è fallita sabato e il cessate il fuoco è crollato in poche ore. Kyiv chiede aerei e no fly zone, la diplomazia internazionale punta su nuove sanzioni e sui mediatori. Bennett è stato il primo ad andare in visita da Putin da quando, dieci giorni fa, è iniziata la guerra. La Germania di Scholz è entrata a far parte degli interlocutori credibili di questa crisi, e non era una cosa scontata. Il riarmo della Germania è una rivoluzione, ma anche la postura nei confronti della Russia lo è. Il Wall Street Journal dedica un editoriale a questa seconda rivoluzione: Scholz ha scaricato la giustificazione che solitamente si dà al suo predecessore (l’ultimo cancelliere socialdemocratico della Germania prima di Scholz) Gerhard Schröder, cioè quella di considerarlo un privato cittadino. Secondo Scholz, il servizio pubblico di un ex cancelliere non finisce mai, non certo in un momento in cui la sicurezza del proprio paese è messa in discussione. L’attuale cancelliere si sta portando dietro con sé tutta l’Spd (i Verdi erano già a bordo di questa battaglia).

 

TikTok sospende la creazione di video in Russia

TikTok ha annunciato la sospensione della creazione di nuovi video in Russia alla luce della nuova legge contro la diffusione di "false notizie" che prevede fino a 15 anni di carcere. "Non abbiamo altra scelta che sospendere il live streaming e i nuovi contenuti sul nostro servizio video mentre esaminiamo le implicazioni sulla sicurezza di questa legge", ha fatto sapere l'azienda, sottolineando che "il servizio di messaggistica in-app non sara' interessato".

 

Le nuove limitazioni imposte dalla Banca centrale russa

La Banca Centrale russa ha appena limitato a 5.000 dollari al mese il tetto massimo di soldi trasferibili all’estero dai russi: sono compresi i familiari.

 

American Express sospende le sue operazioni in Russia

Anche American Express ha annunciato la sospensione di tutte le sue operazioni in Russia e in Bielorussia. Le carte American Express emesse nel mondo non funzioneranno più presso i commercianti o gli sportelli in Russia, mentre le carte emesse in Russia dalle banche russe non funzioneranno più al di fuori del paese.

 

Bonomi chiede di modificare il Pnrr

"Abbiamo una necessità fondamentale di raggiungere l’indipendenza energetica, noi e l’Europa. Bisognerebbe avere il coraggio di dire : dobbiamo cambiare alcuni investimenti energetici, nelle industrie della difesa, nella ricerca e nella tecnologia, e il Pnrr dovrebbe essere modificato, riscritto e allungato nella sua estensione temporanea, servirebbe a tutta l’Ue". La richiesta arriva dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi nel corso della trasmissione Mezz'ora in più su Rai3. 


 

Contro la nostalgia. Yermolenko sull'identità ucraina

L’intellettuale ucraino Volodymyr Yermolenko ha spiegato sull’Economist che cos’è l’identità nazionale per gli ucraini, in questo momento in cui Putin la nega e i suoi soldati faticano a fare la guerra ai cugini ucraini. Yermolenko dice che “c’è un incredibile spirito di indipendenza” e “la libertà è il tratto distintivo della identità ucraina”. Secondo questo scrittore quarantenne che da anni cerca di raccontare il suo paese sui media occidentali con molte iniziative per coinvolgerli, gli occidentali, non lasciarli solo come spettatori, “i cosacchi, combattenti liberi delle steppe, sono uno dei simboli dell’Ucraina. Fecero degli accordi con i leader per garantirsi libertà e diritti. La cultura ucraina si basa su questi contratti sociali”. Il pluralismo, la convivenza di molte identità diverse sono un altro tratto che Yermolenko sottolinea: in occidente si fa fatica a comprendere questa convivenza, perché siamo abituati ad applicare delle categorie precostituite, invece questa convergenza di identità diverse è quel che rende l’Ucraina unica e non, come vorrebbe Putin, una terra russa da riprendersi. C’è un altro appunto molto interessante che fa Yermolenko sulla nostalgia: “Gli ucraini non sono ospitali nei confronti della nostalgia. Il passato per noi è una esperienza dolorosa, non guardiamo indietro in cerca di un’età dell’oro. Non si vincono le elezioni qui con un ‘Make Ukraine Great Again’, il termine ‘ancora’ è una parolaccia per noi, semmai diciamo ‘mai più’ riferendoci ai crimini del passato. Per noi esiste solo il futuro”.

 

Cosa ci dice la presenza di Shimrit Meir nella delegazione israeliana

Nel suo tour diplomatico, il premier israeliano Naftali Bennett era accompagnato dal suo consigliere per la Sicurezza nazionale Eyal Hulata e dalla consigliera per la politica estera Shimrit Meir. La Meir, quarantadue anni, ex giornalista ed attivista per Israele (ha tenuto a lungo una rubrica sul giornale Yedioth Ahronoth), è il collegamento tra Bennett e Washington e questo è importante perché vuol dire che con tutta probabilità l’iniziativa del premier israeliano è coordinata con Washington. In un piccolo ritratto della Meir dell’anno scorso, quando è stata nominata, l’informatissimo Barak Ravid spiegava che la consigliera aveva molti contatti dentro l’Amministrazione Biden, in particolare con il responsabile del medio oriente, Brett McGurk: il tema principale delle loro conversazioni è sempre stato l’Iran. Come si sa, il governo di Gerusalemme è contrario a un nuovo accordo sul nucleare con Teheran, ma in questi giorni i negoziati, che sono impantanati da mesi, hanno avuto un’accelerazione, determinata dall’isolamento della Russia. Il mondo si sta muovendo per compensazioni in questa fase: come Putin cerca alternative all’occidente, così l’occidente cerca alternative alla Russia. L’Iran è tra queste, ma è anche l’alternativa più problematica. E’ probabile che Israele abbia chiesto di poter guidare una mediazione in prima persona, triangolando tra Mosca, Kyiv e Berlino, per cercare di governare questo processo (inevitabile) di compensazione.

 

Putin apre una nuova epoca della politica mondiale, scrive il WP

“Con la sua brutale invasione dell'Ucraina, il presidente russo Vladimir Putin ha aperto una nuova era della politica globale e ha messo a nudo le vulnerabilità del sistema internazionale del dopo Guerra Fredda”, scrive oggi l’Editorial board del Washington post. “Tra queste vulnerabilità, la dipendenza dal petrolio e dal gas russo si è rivelata il tallone d'Achille della sicurezza europea e, per estensione, degli Stati Uniti”. Secondo il quotidiano americano, “la lezione è che l'Occidente ha bisogno di una politica energetica che non sia solo ecologicamente sostenibile ma anche geopoliticamente sostenibile”. La Germania ha fatto un passo in avanti sospendendo il Nord Stream 2, e gli altri paesi europei si sono detti disponibili a sfruttare le riserve ma presto potrebbero non essere più sufficienti. “D'ora in poi, le democrazie devono definire una politica energetica non solo per salvare il pianeta, ma anche per impedire alla Russia di dominarlo”, scrive il Washington Post. Proprio ieri la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, a margine dell’incontro a Madrid con Pedro Sánchez, ha detto: “L’Ue deve liberarsi della dipendenza dal gas, petrolio e carbone della Russia”

 

Anche Erdogan si offre per una mediazione

Dopo una telefonata di un'ora tra il presidente turco Tayyip Erdogan e Vladimir Putin, la presidenza turca ha fatto sapere che Erdogan ha detto a Putin che la Turchia è pronta a contribuire a una risoluzione pacifica del conflitto. "Il presidente Erdogan, che ha affermato che un cessate il fuoco immediato non solo allevierà le preoccupazioni umanitarie nella regione, ma darà anche un'opportunità alla ricerca di una soluzione politica, ha rinnovato il suo appello all’aprire insieme la strada per la pace'", si legge nel comunicato. L’ultima volta che Erdogan e Putin avevano parlato era il 23 febbraio, il giorno prima dell’offensiva. La Turchia, membro della Nato, condivide con la Russia il confine marittimo nel Mar Nero.

Il Papa: non è un'operazione militare, è una guerra

Papa Francesco all’Angelus in piazza San Pietro ha detto: "In Ucraina scorrono fiume di sangue e di lacrime: non si tratta solo di un'operazione militare ma di guerra, che semina morte, distruzione e miseria". E poi: "La Santa Sede è disposta di fare del tutto, a mettersi in servizio per questa pace. In questi giorni sono andati in Ucraina due cardinali, per servire il popolo, per aiutare: il cardinale Krajewski, elemosiniere, per portare gli aiuti ai più bisognosi, e il cardinale Czerny, prefetto ad interim del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale. La presenza di due cardinali lì è la presenza non solo del Papa, ma di tutto il popolo cristiano che vuole avvicinarsi e dire: 'La guerra è una pazzia, fermatevi per favore, guardate questa crudeltà".

La Russia vicina al default, dice Moody's

L'agenzia di rating Moody's ha declassato ancora la Russia da B3 a CA, nella categoria dei paesi che rischiano di non poter rimborsare il debito e vicine al default. L’outlook è negativo. Moody's prevede che l'economia russa si contrarrà del 7 per cento nel 2022 e si ridurrà ulteriormente nel 2023.

Sta per iniziare un'altra manifestazione a Mosca contro la guerra

Sta per iniziare a Mosca un’altra manifestazione non autorizzata contro la guerra di Putin. Secondo i giornali locali e le immagini sui social, la polizia in tenuta antisommossa e la guardia nazionale sono già operative nel centro della capitale russa. Sarebbero già almeno 8 mila le persone arrestate o fermate nei giorni scorsi per le diverse proteste organizzate contro la guerra in varie città russe. Venerdì è stata approvata una legge che autorizza pene detentive fino a 15 anni per chi critica o diffonde “fake news” su quella che il Cremlino definisce “un’operazione speciale”. Il Cremlino nega anche di bombardare i civili.  Qui Micol Flammini scrive che in Russia "tutto è fermo e chiuso. Tranne la repressione".

Colpito il ponte dell'evacuazione di Irpin 

Un passaggio per l’evacuazione dei civili è stato bombardato poco fa. Lo riferiscono autorità locali e la stampa internazionale sul posto, tra cui France24, che hanno ripreso l’offensiva russa contro la strategica area di Irpin, a circa quindici chilometri a nord-ovest della capitale Kyiv, dove da ieri è in corso il tortuoso passaggio per l’evacuazione dei civili attraverso un ponte che è stato “deliberatamente colpito” dalle forze d’invasione russe.

La più rapida crisi di rifugiati sin dalla Seconda guerra mondiale

Secondo le Nazioni Unite, quella in Europa dell'est è la crisi di rifugiati in più rapida evoluzione in Europa sin dalla fine della Seconda guerra mondiale. I dati diffusi oggi dall'Agenzia per i rifugiati (Unhcr) mostrano che almeno 1,37 milioni di persone sono già fuggite dall'Ucraina verso i vicini paesi europei, dopo l'offensiva militare della Russia. L’Unhcr stima che circa 4 milioni di persone potrebbero fuggire dall'Ucraina per scappare all'escalation di violenza. Per ora la crisi più grave la sta affrontando la Polonia, dove sono arrivate già quasi 760 mila persone. In molti stanno scappando anche attraverso il confine con l'Ungheria e la Moldavia. 

Mattarella nella chiesa degli ucraini a Roma

Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha partecipato questa mattina alla messa nella basilica minore di Santa Sofia in via Boccea, a Roma, la chiesa nazionale degli ucraini nella capitale.

Negoziati sui Mig polacchi in Ucraina

E’ stata una giornata di colloqui, ieri, per il segretario di stato Antony Blinken, che sul confine tra la Polonia e l’Ucraina ha incontrato anche il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba. Poche ore dopo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato al telefono con il presidente americano Joe Biden. Si parla di aerei da guerra da mandare in Ucraina come aiuto militare per resistere all’invasione russa, soprattutto di quei Mig-29 polacchi di cui aveva scritto qui il nostro inviato in Ucraina Daniele Raineri. Ieri la Casa Bianca ha confermato che gli Stati Uniti stanno lavorando con la Polonia per permettere a Varsavia di fornire aerei da combattimento all’Ucraina, come da giorni chiesto da Zelensky, e che stanno cercando di studiare le modalità tecniche del trasferimento dei velivoli ma anche una sorta di “compensazione” per la Polonia. Manca solo l’autorizzazione americana al trasferimento dei Mig polacchi in Ucraina, ha detto Zelensky durante un collegamento con Washington.

Riprende l'evacuazione di Mariupol

Il consiglio comunale di Mariupol ha fatto sapere che ci sarà un cessate il fuoco dalle 10 di questa mattina alle 21 per permettere ai civili di evacuare la città. Il cessate il fuoco è stato sospeso, ieri, dopo che le forze di occupazione russe non avevano rispettato la tregua temporanea in alcuni passaggi dell’evacuazione, e avevano costretto i civili a tornare indietro nei rifugi. Secondo la Bbc, non è chiaro se i combattimenti si siano davvero fermati. Sarebbero stati predisposti tre punti di raccolta per i civili di Mariupol con autobus in partenza su un percorso in sicurezza fino a Zaporizhzhia, la città sul fiume Dnepr che ospita la centrale nucleare occupata dai russi. Ieri, lungo quel corridoio di 225 chilometri, secondo le autorità ucraine, le Forze armate russe avrebbero aperto il fuoco contro i civili.

Blinken è arrivato in Moldavia

Il segretario di stato americano Antony Blinken, dopo la sua visita al confine tra la Polonia e l’Ucraina, si trova oggi in Moldavia, il paese al confine occidentale dell'Ucraina che potrebbe essere il successivo obiettivo di Putin dopo la conquista dell’Ucraina, complice la presenza militare russa in Transnistria. La Moldavia la scorsa settimana ha formalmente presentato la domanda di adesione all'Unione europea, e Blinken, incontrando la premier moldava Natalia Gavrilita, ha detto di appoggiarla.

Visa e Mastercard sospendono le operazioni in Russia

Le compagnie di carte di pagamento Visa e Mastercard hanno fatto sapere che sospenderanno le operazioni in Russia, unendosi a Paypal, che aveva annunciato un provvedimento simile qualche ora prima. Quando la decisione sarà operativa, tra pochi giorni, le carte di credito emesse in Russia – circa 210 milioni – smetteranno di funzionare anche per il prelievo di contanti, e quelle emesse all’estero non funzioneranno all’interno dei confini russi. La Banca centrale russa ha cercato di minimizzare: "Tutte le carte bancarie Visa e Mastercard emesse dalle banche russe continueranno a funzionare normalmente sul territorio russo fino alla data di scadenza", ha fatto sapere in un comunicato, ma l’isolamento economico e finanziario della Russia dopo l’invasione dell’Ucraina, secondo diversi osservatori, potrebbe avere effetti devastanti per i cittadini.

L’Ucraina resiste

Secondo il briefing d’intelligence quotidiano del Regno Unito, la Russia continua ad attaccare città come Kharkiv, Chirnihiv e Mariupol e obiettivi civili su diversi fronti aperti in Ucraina, ma la resistenza del paese “continua a sorprendere le forze d’attacco russe”. Secondo l’intelligence inglese, la Russia sta utilizzando tattiche militari già usate in Cecenia nel 1999 e in Siria nel 2016, mirando a “spezzare il morale ucraino” con massacri e molte perdite civili. Nel frattempo, la Difesa ucraina continua a resistere all’avanzata russa a nord di Kyiv, e l’obiettivo dei russi potrebbe essere quello di ottenere il controllo della centrale idroelettrica di Kaniv, situata a circa 100 miglia a sud di Kiev sul fiume Dnepr, infrastruttura fondamentale del paese. Il presidente Volodymyr Zelensky, parlando alla nazione stamattina, ha definito il suo paese "una superpotenza dello spirito".

Domani terzo round di colloqui. Ecco cos'è successo ieri in Ucraina

Domani le delegazioni di Russia e Ucraina dovrebbero incontrarsi per il terzo round di colloqui. C'è ancora uno spiraglio diplomatico, dopo che ieri si è mobilitato anche il primo ministro israeliano Naftali Bennett incontrando Vladimir Putin e parlando al telefono con Volodymyr Zelensky, ma le premesse sono poco rassicuranti. La Russia ha tradito la tregua su cui le delegazioni si erano accordate a Brest giovedì scorso, durante il secondo round di colloqui: ieri, durante il cessate il fuoco, l'esercito di Mosca ha continuato a bombardare Mariupol e Volnovakha mentre i civili tentavano di lasciare le città. I corridoi umanitari sono stati interrotti e il tentativo di evacuazione è finito nel caos. Secondo l'Unhcr i rifugiati ucraini potrebbero presto essere più di 1,5 milioni. Più di 600 mila sono riusciti a raggiungere la Polonia, ma secondo la Caritas Eu che lavora sul campo il grande esodo avrà numeri più consistenti. 

Putin ieri ha poi ribadito il suo messaggio all'occidente: non interferite, che vuol dire non prendete in considerazione di introdurre un divieto di volo sui cieli ucraini. La Nato non sembra voler correre questo rischio, mentre Zelensky continua a insistere sull'urgenza di una no fly zone e a criticare la timidezza dell'Alleanza atlantica su questo aspetto. "Tutte le persone che moriranno a partire da oggi”, ha detto Zelensky, “moriranno anche a causa vostra. A causa della vostra debolezza, a causa della vostra scarsa unità”.

Qui tutte le notizie di ieri.

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