Kyiv deve volare: per frenare i bombardamenti servono aerei

Daniele Raineri

I Mig-29 polacchi sarebbero la soluzione migliore per rendere molto costosa l'invasione di Putin – e più il costo è alto, prima potrebbe accettare un cessate il fuoco 

Chmel’nyc’kyj, dal nostro inviato. In queste ore si parla di nuovo di mandare aerei da guerra in Ucraina come aiuto militare per resistere all’invasione russa. Si tratterebbe di Mig-29 polacchi, che sarebbero una buona soluzione perché le forze ucraine hanno già in dotazione lo stesso tipo di aereo e quindi hanno anche piloti e tecnici già addestrati. Ieri il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha detto che la Polonia “sta pianificando” di consegnare gli aerei, anche se ancora giovedì il governo polacco aveva detto che non è stata ancora presa alcuna decisione. Il comando della forza aerea ucraina il primo giorno di marzo aveva annunciato su Facebook che sarebbero arrivati settanta aerei da Polonia, Slovacchia e Bulgaria ma poi la notizia non aveva avuto alcun seguito. E’ chiaro che ci sono discussioni fitte in corso. Secondo il sito New Lines, di solito bene informato, alcuni piloti ucraini sono in Polonia da giorni per occuparsi della questione. I Mig-29 si occuperebbero di rendere meno tranquille le missioni dei bombardieri russi, che in questi giorni hanno cominciato a colpire le città ucraine con più violenza dopo che l’invasione russa ha rallentato molto rispetto alle previsioni di Mosca (ma non si è fermata). Potrebbero anche attaccare elicotteri e droni russi. Soprattutto i piloti si occuperebbero di proteggere il cielo sopra l’artiglieria ucraina e gli uomini a terra, che hanno il compito chiave: fermare i convogli di soldati e mezzi corazzati russi che muovono verso le città. 

 

In breve: accorcerebbero un po’ la differenza tra Russia e Ucraina. Sarebbe un tentativo di no fly zone, come viene definita una zona nella quale i bombardamenti sono interdetti. Una vera no fly zone di solito prevede un intervento schiacciante da parte di una forza aerea superiore, come sarebbe quella americana, ma in questo caso non è possibile perché si rischia di trasformare la guerra tra Russia e Ucraina in un conflitto allargato. Quel tipo di Mig non è all’altezza degli aerei russi, ma offre un vantaggio molto importante, fa notare un esperto di cose militari al Foglio: sarebbe più facile imbrogliare la Russia sulla quantità e sulla qualità del sostegno occidentale all’Ucraina, perché una volta convertiti e riverniciati con i colori ucraini sarà difficile distinguere un Mig-29 ucraino da un Mig-29 donato dalla Polonia (che in cambio della donazione riceverebbe aerei americani più moderni, secondo informazioni non ufficiali). Due giorni fa Everett Pyatt, ex segretario alla logistica della marina americana, ha scritto un appello pubblico per trasferire uno squadrone dismesso di aerei americani A-10 in Ucraina – sono aerei specificamente progettati per distruggere carri armati e nel 1991 in Iraq furono devastanti, ma oggi ci sono difficoltà tecniche e, come si è detto, politiche. 

 

L’idea generale dietro all’invio di aerei da guerra è che il presidente russo, Vladimir Putin, si fermerà soltanto quando i costi della sua aggressione militare all’Ucraina diventeranno intollerabili – è la stessa idea che ha spinto i governi occidentali prima a rifornire di missili anticarro le forze ucraine e poi a imporre sanzioni senza precedenti contro la Russia. Più il costo è alto, prima Putin potrebbe accettare un cessate il fuoco.

  • Daniele Raineri
  • Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)