Europa Ore 7
Le acrobazie di Macron con Putin
Il presidente francese ha detto di aver proposto al suo omologo russo di “costruire delle garanzie di sicurezza” per l'Europa e la Russia, al termine di un faccia a faccia durato quasi sei ore. La fermezza di Biden e Scholz
Emmanuel Macron si è lanciato in un esercizio di acrobazia diplomatica ad alto rischio nel suo incontro con Vladimir Putin a Mosca, nel momento in cui a Washington il presidente americano, Joe Biden, alzava i toni al fianco del cancelliere tedesco, Olaf Scholz, per scoraggiare un'invasione russa dell'Ucraina.
Il presidente francese ha detto di aver proposto al suo omologo russo di “costruire delle garanzie di sicurezza” per l'Europa e la Russia, al termine di un faccia a faccia durato quasi sei ore. “Il presidente Putin mi ha assicurato della sua disponibilità a impegnarsi in questa logica”, ha spiegato Macron in una conferenza stampa al Cremlino. In tutta risposta, Putin ha ribadito le sue accuse alla Nato e non ha dato segnali di voler fare compromessi sulle richieste della Russia di tornare agli assetti di sicurezza pre 1997. La Russia risponderà alle lettere inviate dagli Stati Uniti e dalla Nato, ma ci saranno passi indietro sul piano militare attorno all'Ucraina. Nessuna intesa, molti disaccordi in conferenza stampa, ma almeno si continua a discutere. Il problema è che Macron sembra preferire un compromesso con Putin alla fermezza della Nato e dell'Ue, anche a costo di fare concessioni maggiori sulla sovranità dell'Ucraina.
Qui abbiamo spiegato i timori dei partner europei della Francia di fronte al tentativo di mediazione lanciato da Macron con Putin: quali sono gli interessi difesi dal presidente francese? L'Europa o la Francia? Alcune frasi dette durante la conferenza stampa a Mosca prefigurano quali saranno le mosse di Macron nei prossimi giorni, a partire dall'incontro di oggi a Kiev con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. “La discussione ha permesso di sbloccare una serie di proposte su cui ci sono termini di convergenza tra la Russia e la Francia”, ha assicurato Macron, promettendo di consultare i partner europei, gli Stati Uniti e la Nato. Né lui né Putin sono entrati nei dettagli. Ma la soluzione ruota attorno ai famosi accordi di Minsk.
Una frase di Putin potrebbe indicare qual è l'obiettivo del presidente russo. "La politica delle porte aperte (della Nato) è una questione chiave per noi. Il presidente mi ha assicurato che lavorerà in questa direzione. Sono molto riconoscente che faccia questi sforzi", ha detto Putin.
Macron ha accennato a possibili riforme costituzionali in Ucraina. In sostanza, il presidente francese potrebbe chiedere a Zelensky di accettare l'interpretazione della Russia degli accordi di Minsk e, di fatto, di concedere un diritto di veto alle repubbliche separatiste del Donbass sulle relazioni future dell'Ucraina con l'Ue o con la Nato. Come spiega Micol Flammini, gli accordi di Minsk sono una trappola: Mosca li considera un mezzo per affermare la sua influenza, mentre per Kiev rappresentano una resa e il rischio di ipotecare il futuro dell'Ucraina. Se dovesse andare in porto, la mediazione di Macron sarebbe l'esito più temuto da parte dei paesi dell'est membri dell'Ue.
Da Washington ieri, invece, è arrivato un segnale di fermezza. Nella sua visita Scholz doveva rassicurare Biden sulla determinazione della Germania a mantenere un fronte unito sulla minaccia della Russia. La diplomazia tedesca da giorni fa passare messaggi rassicuranti. Il governo Scholz ieri ha annunciato l'invio di altri 350 soldati in Lituania. In caso di aggressione militare russa "adotteremo tutte le misure necessarie. Saremo uniti insieme ai nostri alleati e partner", ha spiegato Scholz, in conferenza stampa con il presidente americano. “Se la Russia invade, allora non ci sarà più un Nord Stream 2. Metteremo fine a tutto questo”, ha avvertito Biden. Scholz non ha voluto nominare il gasdotto, ma ha assicurato che non ci saranno “passi diversi. Faremo gli stessi passi e saranno molto, molto duri per la Russia”.
Qui Daniele Raineri spiega la strategia della massima trasparenza che l'America sta usando contro i colpi a sorpresa di Putin: rendendo pubbliche informazioni di intelligence quasi in tempo reale, riesce a bloccare in modo preventivo le operazioni coperte dei russi. Riuscirà a funzionare anche la trasparenza sui costi dell'invasione? “Sono stato molto, molto diretto e chiaro con il presidente Putin sia al telefono sia in persona: imporremmo le sanzioni più severe che siano mai state imposte”, ha detto Biden.
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la sconfitta del dittatore