Nel Regno Unito

Il bulldog di David Amess è il cane dell'anno

Boris Johnson ha detto che il parlamentare assassinato da un terrorista islamico sarebbe stato molto orgoglioso per la vittoria della sua beniamina

Erica Newbury

Ogni anno i parlamentari sono invitati a iscrivere i loro animali a questa gara che non è di bellezza, ma un’analisi complessiva della sintonia tra cane e padrone. Quest'anno ha vinto Vivienne, la cagnolina del parlamentare conservatore ucciso 

C’è voluto il suo efferato omicidio perché l’amata cagnetta Vivienne, bulldog francese del parlamentare assassinato da un terrorista islamico nell’esercizio delle funzioni di sostegno e ascolto a tutti i membri della circoscrizione, David Amess, venisse coronata Westminster Dog of the Year – cane del Parlamento dell’anno.

 

La gara che dal 1992 si svolge nei bellissimi Victoria Tower Gardens, a pochi passi dal Palazzo di Westminster, è frutto dell’attività congiunta del Kennel Club – prima associazione cinofila del mondo che dal 1873 si occupa della registrazione di razze, pedigree, esposizioni canine e molto altro – e del Dog Trust, la più grande e potente associazione per la protezione e la salvaguardia dei cani a rischio o abbandonati. Lo scopo era ed è quello di coinvolgere tutti i membri del Parlamento nella diffusione del pubblico amore e soprattutto rispetto e comprensione per i cani, promuovendone proprietà e gestione responsabile, che comprendono non solo il mantenimento dell’animale ma anche strumenti essenziali quali l’addestramento e la socializzazione. I problemi canini che spesso portano all’abbandono sono infatti quasi sempre legati all’incapacità umana di capire l’animale e i suoi bisogni, non solo fisici ma anche psicologici e mentali. “Un cane educato è un cane felice” e “Un cane è per tutta la vita, non solo per Natale” sono alcuni degli slogan che hanno contribuito a migliorare il trattamento degli amici a quattro zampe e la felicità dei loro “padroni”.

 

Ogni anno i parlamentari cinofili di ogni partito sono invitati a iscrivere i loro animali a questa gara che non è di bellezza, bensì un’analisi complessiva del rapporto tra i partecipanti e i loro amici pelosi e la pubblicizzazione dell’attività svolta in Parlamento e fuori dai loro rappresentanti, per il possesso responsabile e il benessere degli animali domestici in generale. Con l’auspicio che rifugi e canili diventino presto storia passata – cosa che purtroppo il Covid ha ostacolato, facendo anzi regredire la situazione. Durante il primo lockdown, infatti, si sono verificati due fenomeni purtroppo strettamente legati: un aumento incredibile di ricerca di compagnia canina e uno strepitoso aumento dei prezzi dei cuccioli, in particolare da parte di allevatori senza scrupoli, anche di cani non di razza. La conseguenza sono stati furti di cucciolate, di cani adulti in parchi e in case private e di importazione illegale di cuccioli malati e malnutriti soprattutto dall’Europa dell’est. Tutte pratiche combattute da Amess e colleghi assieme al Kennel Club e al Dog Trust, i quali rappresentanti giudicano l’evento con vincitori degli anni precedenti e da alcuni anni con la partecipazione online del pubblico.

   

Normalmente l’atmosfera è festosa, gremita di giornalisti e fotografi negli splendidi giardini in riva al Tamigi, dove all’entrata si è accolti dalla statua della suffragetta Emmeline Pankhurst, nel centro troneggiano i Burghers of Calais di Auguste Rodin e vi si può anche ammirare la Buxton Memorial Fountain che celebra l’abolizione della schiavitù del 1833. Quest’anno invece tutto era più sommesso, raccolto e senza competitività: si sapeva che sui 23 iscritti avrebbe vinto Vivienne, pur essendo stata scartata in passato per correttezza politica, non avendo una storia triste alle spalle e possedendo un buon pedigree. Anche se occupatissimo nelle schermaglie pescherecce con Macron, nel G20 e nella Cop26, il summit ecologico di Glasgow, Boris Johnson – che ha un meticcio adottato da un canile per trovatelli – ha detto che David Amess sarebbe stato molto orgoglioso per la vittoria della sua beniamina.