I socialisti francesi sognano la rimonta con un ticket tutto rosa

Mauro Zanon

La risalita del partito, dopo la figuraccia di Hamon alle presidenziali del 2017, è affidata a Hidalgo e Delga, da poco rielette nelle rispettive cariche

Parigi. In Francia c’è un duo tutto al femminile che scalda i cuori dei socialisti, un ticket rosa pronto a lanciarsi nella corsa per le presidenziali del 2022: Anne Hidalgo, sindaca di Parigi, e Carole Delga, presidente della regione Occitania, entrambe da poco riconfermate per un secondo mandato, premiate dai loro elettori per l’ottima amministrazione. Delle sue ambizioni per l’Eliseo la Hidalgo non ha mai fatto mistero: si sa che Parigi è sempre stato un trampolino per grandi destini nazionali, e Olivier Faure, segretario nazionale del Partito socialista (Ps), lo ha ribadito nel fine settimana, in occasione dell’abituale università estiva, quest’anno organizzata a Blois: “Non la dimenticherete Anne Hidalgo nel 2022!”.

 

La sindaca di Parigi, tuttavia, è consapevole delle difficoltà di fare breccia nei cuori dei francesi al di là del “périphérique”, la tangenziale che cinge la capitale, e che la sua posizione di inquilina del comune parigino è più un handicap che un vantaggio agli occhi di molti abitanti della provincia. Per questo, ha individuato in Carole Delga la figura perfetta per farle superare questo “nuovo Rubicone”, come lo definisce il quotidiano Midi Libre: la passerella tra Parigi e la Francia dei terroirs. Lo scorso luglio la Hidalgo ha incaricato la Delga di sviluppare il dossier “idee” della futura campagna presidenziale, e allo stesso tempo di avviare i dialoghi con i baroni del socialismo locali per iniziare a compattare la squadra. “E’ un duo interessante perché sono complementari”, dice Pierre Kanuty, ex consigliere regionale del Ps, prima di aggiungere: “Anne ha un senso nelle reti della Francia urbana, per parlare di sviluppo e di inclusione, Carole è al vertice di una regione che include trenta dipartimenti, che rappresenta un terzo del paese, con interessi legati alla montagna, a Airbus… L’Occitania è anche una ex regione mineraria”.

Ciò che manca a questo ticket, secondo Kanuty, “è la Francia che non riesce a riconvertirsi, la Francia industriale dell’est”, vittima della deindustralizzazione e delle delocalizzazioni delle grandi aziende verso lidi dove il costo del lavoro è più basso. Per compensare questo vuoto, la Delga conta di sfruttare il suo nuovo ruolo di presidente delle Régions de France (è stata eletta a luglio, il mandato dura tre anni), ossia la potentissima associazione che riunisce i presidenti delle diciotto regioni francesi e delle collettività territoriali della Francia metropolitana e dei territori d’oltremare.


Le due signore della nuova gauche, quella che vuole dimenticare la figuraccia di Benoît Hamon alle presidenziali del 2017 (6,35 per cento di suffragi, il peggior risultato dalla nascita del Ps), si sono conosciute nel 2016 e hanno lavorato assieme sulle questioni della democrazia partecipativa. “Anne corrisponde alla sinistra ecologista che vogliamo, ed è anche capace di portare maggiore tranquillità e fraternità. Oltre alle sue qualità di visionaria e alla sua capacità di anticipare le mutazioni, ciò che mi ha convinto di lei è che ha saputo attraversare molte difficoltà durante le elezioni municipali. Mi sono detta: è una resistente”, ha dichiarato la presidente all’Occitania a proposito della Hidalgo. Parole al miele pronunciate a Blois, a pochi metri da Stéphane Le Foll e François Rebsamen, rispettivamente ex ministro dell’Agricoltura e del Lavoro di François Hollande, oggi principali oppositori alla candidatura della Hidalgo. Le primarie interne ci saranno, ha confermato il segretario nazionale del Ps, Olivier Faure, ma non si sa ancora quanti saranno i candidati. Faure sogna “un 2022 che risuoni come un nuovo 10 maggio 1981”, giorno dell’elezione di Mitterrand, e “una presidente per tutti gli altri” dopo il “presidente dei ricchi” Macron.

La strategia del duo sponsorizzato da Faure ha un suo senso: alla sindaca parigina la responsabilità di curare i legami con i sindaci delle grandi metropoli, alla presidente dell’Occitania il compito di accattivarsi i consensi dei capi delle regioni e dei dipartimenti, facendo leva sui  “réseaux” locali. La sindaca di Parigi soffre ancora, in provincia, di una mancanza di notorietà. Al mercato di Blois, domenica, seguita da fotografi e giornalisti, non tutti i passanti la riconoscevano. Allearsi con Carole, allora, potrebbe essere per Anne la strada migliore per allargare il consenso e salire nei sondaggi in vista delle presidenziali, che attualmente la posizionano al di sotto del dieci per cento.

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