Lo sforzo della Georgia di dimostrarsi più attenta alla democrazia rispetto agli altri stati post sovietici arriva sempre a un punto di esaurimento. E’ una nazione con molti conflitti irrisolti e in cui la Russia, in assenza o in presenza, è spesso causa di tensioni. La scorsa settimana il premier Giorgi Gakharia, del partito Sogno georgiano, si è dimesso dopo la sentenza di un tribunale che ratificava l’arresto di Nika Melia, leader del maggior partito di opposizione, Movimento nazionale unito (Enm), per aver organizzato manifestazioni violente. Gakharia aveva deciso di lasciare il suo posto in polemica con Sogno georgiano e sperando che le sue dimissioni potessero allentare la polarizzazione nazionale.
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