La Cina è Frankenstein dice Pompeo, che insiste sul regime change
Il segretario di stato americano denuncia Pechino e distingue tra popolo e Partito cinese. Le reazioni proporzionate di Xi, la guerra dei consolati e il crollo delle Borse mondiali
Roma. Il discorso del segretario di stato Mike Pompeo alla Nixon Library era uno dei più attesi delle ultime settimane. Dopo la chiusura del consolato cinese a Houston, la ritorsione cinese con la chiusura del consolato americano a Chengdu, e poi il caso di quattro cittadine cinesi che in America sono state accusate di aver nascosto di proposito i loro legami con l’Esercito cinese, la situazione tra Washington e Pechino è sempre più tesa.
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- Giulia Pompili
È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.