Carlo e la Corona sbagliata
L’erede al trono inglese ha contratto il virus, è in isolamento a Balmoral, in Scozia. La filiera del contagio, l’amore per l’omeopatia e un pensiero alla mamma
Londra. Carlo d’Inghilterra ha il coronavirus e, stando a un mirabile pezzo di giornalismo investigativo del Daily Mail, glielo avrebbe attaccato Alberto di Monaco: una foto li mostra seduti l’uno davanti all’altro a sputacchiare sui rispettivi microfoni durante una conferenza di WaterAid a Londra il 10 marzo scorso, due giorni prima che Boris Johnson terrorizzasse il mondo con il progetto di far raggiungere al Regno Unito l’immunità di gregge con il 60% dei contagi e una mezza milionata di morti circa. L’arrivo del Covid-19 nella famiglia reale è stato annunciato questa mattina da Clarence House, che ha rassicurato sulle condizioni dell’attempato delfino, colpito da “sintomi leggeri” e attualmente in auto-isolamento in Scozia, a Balmoral, insieme alla settantaduenne consorte Camilla, che invece sta bene. Non è stato specificato se i due siano stati costretti a separarsi o se invece, come ci piace immaginarli, cenino seduti alle due estremità di un tavolo lungo ben più dei due metri richiesti dalle regole di Boris sul distanziamento sociale. Si sa solo che, essendo anzianotti e avendo quindi l’età per essere testati, hanno fatto il tampone presso l’NHS dell’Aberdeenshire.
Il pensiero, inevitabilmente, corre alla madre. Elisabetta II farà 94 anni il 21 aprile prossimo e secondo le ricostruzioni l’ultima volta che ha visto il primogenito è stato il 12 marzo scorso. “È in buona salute”, rassicurano da Buckingham Palace, aggiungendo che la sovrana “sta seguendo tutti i consigli appropriati per quanto riguarda la sua salute”. Si trova a Windsor insieme a Filippo, classe 1921, la cui presunta morte – dietro gli spiacevoli, insistenti rumors ci sarebbe, secondo altri rumors, una manina cinese o forse russa - viene smentita ormai da mesi. Lui Carlo non l’ha incontrato, mentre ha continuato a vedere tantissime altre persone per via “dell’elevato numero di impegni pubblici che svolto nell’ambito del suo ruolo ufficiale nelle ultime settimane”, limitandosi a sostituire la stretta di mano con uno spiritualissimo “Namaste”. I medici di corte, secondo cui è “difficile affermare con certezza da dove il principe abbia preso il virus”, asseriscono che è improbabile che prima del 13 marzo il principe di Galles fosse già contagioso.
O magari lo era già il 9 marzo, quando nel giorno del Commonwealth ha incontrato mezzo mondo, tra cui i figli William e Harry con rispettive mogli (ricordiamo le immagini con un brivido di freddo). C’era anche Meghan, che non può non rimpiangere almeno un po’ le facilities di autoisolamento della famiglia reale e tutto quello che si sarebbe potuta godere una volta sollevata, causa pandemia, dall’obbligo di frequentare i parenti. Kate e William stanno ad Amner Hall, nel Norfolk, da dove hanno condiviso un po’ del loro idillio con una serie di scatti per la festa della mamma. Tutti hanno telefonato al papà per chiedergli come sta, anche Harry dal Canada. Carlo lavora da casa, è di buon umore, si è preso la corona sbagliata (non ci concederemo altre battute), sta con la sua Camilla e non è del tutto detto che non peggiori, secondo i medici, anche se per ora sta decisamente bene, nonostante i pochi sintomi apparsi nel fine settimana. Difficile che a questo punto ceda al suo antico penchant per l'omeopatia, questo principe così anziano da essersi preso una malattia che, per età, starebbe meglio a un re.