(AP Photo/Michael Probst)

Cosa si sa dell'attacco a Hanau

Daniel Mosseri

In Germania un uomo ha ucciso dieci persone prima di suicidarsi. Le confessioni in una lettera in cui ha ammesso di voler colpire la comunità straniera

Berlino. Il terrore noenazista torna a uccidere in Germania. A Hanau, 100 mila abitanti nell’Assia, nel cuore della Germania occidentale a pochi chilometri da Francoforte, un 43enne indicato dagli investigatori tedeschi come Tobias R. ha provocato una carneficina aprendo il fuoco in due locali pubblici. Prima ha sparato sui clienti di “Midnight” un piccolo shisha bar nel cuore di Hanau, dopo ha attaccato gli avventori di un supermercato 24/7, uccidendo nove persone in totale. Cinque è il numero dei feriti, alcuni dei quali in pericolo di vita. A Hanau scatta l’allarme e la città va in stato di assedio.

  

   

Alle 3 del mattino le teste di cuoio del Sek hanno fatto irruzione nell’appartamento del sospettato trovando il suo corpo e quello della madre 74enne. Il bilancio dei morti è così salito a 11. L’Assia e la Germania sono sotto shock.

 

Ore dopo la carneficina, gli investigatori hanno reso noto che nell’appartamento di Tobias R. è stata trovata una lettera in cui l’uomo spiegava le ragioni del suo gesto folle: la xenofobia e il razzismo. A Hanau circa un quinto della popolazione è di origine straniera: molti i turchi e siriani. Secondo quanto trapelato dai media, le vittime sarebbero in maggioranza di origine curda. Fino a giovedì mattina su YouTube è circolato un video postato dal presunto omicida in cui l’uomo ha spiegato la sua visione del mondo impregnata di razzismo e odio di matrice neonazista. L’analisi del testo e del video farebbero in prima analisi pensare a un lupo solitario, dotato però di porto d’armi e di licenza di caccia, esperto nell’uso delle armi. E tuttavia la Procura federale di Karlsruhe ha avocato a se le indagini sospettando che si tratti di un atto di terrorismo.

 

Dopo l’uccisione, mesi fa, del presidente della provincia di Kassel (all’ovest) e la tentata strage lo scorso autunno contro la sinagoga di Halle (all’est) – due attentati di matrice neonazista – a Hanau la Germania ripiomba nell’incubo del terrore di estrema destra, scoprendo di non aver mai debellato il male. A Hanau come a Christchurch, il terrore ha colpito la comunità musulmana, sparando là dove la presenza di immigrati mediorientali è più alta. “È un attacco contro la democrazia,” ha affermato il segretario generale del Consiglio centrale dei musulmani in Germania, Abdassamad El Yazidi, sollecitando il governo “a proteggere meglio i migranti e i musulmani”. Anche per il Consiglio centrale degli ebrei tedeschi, dopo Hanau “si pone la preoccupante questione di come le minoranze possano ancora vivere in Germania in condizioni di sicurezza”.  A inquietare i tedeschi, le parole pronunciate dal ministro dell'Interno dell’Assia, Peter Beuth, secondo cui “Il sospettato non era noto alle forze dell’ordine ed era incensurato”. Di Tobias R. si sa solo che era una persona poco socievole ma cortese con i vicini. Nessuno immaginava i suoi legami con l’ideologia neonazista.

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