Donald Trump (foto LaPresse)

Il budget elettorale di Trump

Redazione

Meno spese sociali, più soldi per la Difesa e per il muro. E il taglio alle tasse sarà esteso

Donald Trump pensa soltanto alla sua rielezione, non c’è e non ci sarà azione presidenziale che non sia inseribile nella campagna elettorale. La fine dell’impeachment è stata l’occasione per attaccare quei perditempo socialisti dei suoi avversari, così come il discorso sullo stato dell’Unione è diventato uno spot per rafforzare e magari allargare la base elettorale. Ieri poi Trump è andato in New Hampshire, annunciando su Twitter il suo intento: vengo a rallegrarvi un po’, elettori del New Hampshire, ché lo spettacolo delle primarie dei democratici è di una noia da uccidersi. Dopo aver licenziato il suo ambasciatore in Europa, quel Sondland tanto amato e voluto che poi ha tradito la fiducia durante l’impeachment e quindi da espellere (i repubblicani avevano detto a Trump di non licenziarlo, Sondland se ne stava andando da solo, ma il presidente vuole cucinarsi da solo le sue vendette), Trump ha preparato anche il suo budget che, come ha scritto il Wall Street Journal, giornale murdocchiano amico, “traccia la strada per un potenziale secondo mandato”.

 

 

Al di là dei numeri – il budget vale 4,8 mila miliardi di dollari, poco più dello scorso anno – il senso politico è chiaro: Trump vuole tagliare le spese sociali e gli aiuti all’estero, mentre aumenta le spese per la Difesa e per i veterani e quelle per il muro (altri due miliardi di dollari) al confine con il Messico. Un altro dettaglio significativo: le spese per la Nasa aumentano del 12 per cento (guerre stellari!) e quelle per l’Agenzia per la protezione dell’ambiente si riducono del 26 per cento. Il taglio delle tasse da 1,5 mila miliardi di dollari introdotto nel 2017 e destinato a scadere nel 2025 durerà invece dieci anni. Molte di queste misure incontreranno l’opposizione del Congresso (il democratico a capo della commissione per il Budget ha detto che questo budget è “distruttivo e irrazionale”), ma si fondano su una previsione: una crescita annua del 3 per cento per i prossimi anni. Molti economisti sono scettici, ma per Trump le convinzioni sono fatti e, veri o no, sono già slogan elettorali.

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