Conte vola a Londra. Ma più che la Brexit a preoccuparlo è l'Ilva

Gregorio Sorgi

Il premier è il primo a incontrare Johnson dopo il divorzio del Regno Unito dall'Ue. Al centro del colloquio il Cop26, il summit sul clima che si terrà a Edimburgo a novembre. Ma c'è anche il tempo per vedere i vertici di ArcelorMittal

Londra. Il premier Giuseppe Conte si è recato in visita a Londra da Boris Johnson ma non è riuscito a lasciarsi alle spalle i temi di politica interna. Il presidente del Consiglio ha incontrato il suo omologo britannico per parlare della Cop26, la conferenza della Nazioni Unite sul cambiamento climatico che quest’anno verrà organizzata dalla Gran Bretagna in partnership con l’Italia.

   

   

Tuttavia, Conte ha approfittato della visita a Londra anche per discutere del dossier ex Ilva con Lakshmi Mittal, il proprietario della multinazionale con cui il governo sta trattando per il salvataggio dello stabilimento di Taranto. Conte ha spiegato dopo l’incontro all’Ambasciata italiana che “i numeri iniziali di esuberi previsti da Mittal non sono accettabili e per il governo italiano è fondamentale preservare un livello adeguato di occupazione”. Il premier ha aggiunto che il colloquio “è stato utile per ribadire le linee strategiche di questo negoziato” e per dare “nuova forza alla trattativa” in vista dell'udienza del 7 febbraio sul contenzioso in atto con Mittal. “In tribunale bisogna andarci – ha detto il premier – ma sarebbe bene arrivarci con un accordo”.

    

    

Parlando con i cronisti a margine dell’incontro sulla Cop26 Conte ha elencato le priorità dell’Italia in vista della conferenza. Il governo intende dare ampio spazio “alle istanze dei giovani sul cambiamento climatico” e porrà grande attenzione al ruolo del continente africano. Il premier ha spiegato che l’Africa ha bisogno “del nostro aiuto e della nostra solidarietà” per gestire le conseguenze del riscaldamento globale. È previsto un evento sul cambiamento climatico con i giovani (Cop for Youth) e una riunione preparatoria con i ministri competenti (Pre cop) dal 28 settembre al 2 ottobre a Roma e Milano.

   

L’incontro tra Conte e Johnson si è svolto al Natural History Museum – dove i manifestanti ambientalisti di Extinction Rebellion hanno appeso le loro bandiere – alla presenza del famoso divulgatore scientifico David Attenborough e di altri personaggi di spicco del mondo ambientalista tra cui il padre del premier Stanley Johnson. Il governo inglese ha confermato che il summit sul clima si terrà a Edimburgo il prossimo novembre smentendo le voci di un possibile cambio di sede. Alcuni rumours avevano indicato che il vertice potesse svolgersi in una città inglese a causa dei rapporti tesi tra Johnson e la prima ministra scozzese Nicola Sturgeon.

  

Conte ha precisato di essere il primo capo di governo straniero a incontrare Johnson dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue. Tuttavia, il premier assicura che la Brexit è stata un argomento marginale nel vertice di oggi e che il suo omologo britannico ha solamente “rappresentato la situazione dal suo punto di vista”. Conte si auspica che il Regno Unito e l’Unione europea possano raggiungere “un accordo entro la fine dell’anno per assecondare una Brexit ordinata”. Il premier ha ribadito che se la Gran Bretagna vuole avere accesso al mercato europeo deve mantenere le norme comunitarie sulle tutele ambientali e i diritti dei lavoratori (il cosiddetto “level playing field”). Questa posizione era stata espressa ieri dal capo negoziatore europeo sulla Brexit, Michel Barnier, e sarà uno dei nodi cruciali della trattativa tra Londra e Bruxelles.