Roger Stone, consigliere politico prima di Richard Nixon poi di Donald Trump, dopo un incontro col presidente alla Trump Tower (Foto LaPresse)

Il più vistoso dei trumpiani

Arrestato Roger Stone, consigliere dei repubblicani dai tempi di Nixon ora invischiato nel Russiagate (versante Wikileaks)

Roger Stone, uno dei più ingombranti consulenti politici di Donald Trump, è stato arrestato in Florida, a Fort Lauderdale, con sette capi di accusa, inclusi ostruzione alla giustizia, falsa testimonianza e inquinamento di prove nell’ambito dell’inchiesta del procuratore speciale Robert Mueller sulle interferenze russe durante la campagna elettorale del 2016.

    

    

Da Nixon a Trump

Roger Stone ha iniziato la sua carriera come consulente politico durante la campagna elettorale per Richard Nixon, del quale ha un enorme tatuaggio dietro la schiena. Facendosi strada tra i repubblicani è sopravvissuto fino all’inizio della corsa per le presidenziali di Donald Trump. Il suo atteggiamento, nota il New York Times, spesso troppo virulento e istrionico, ha spesso spinto le autorità americane che indagavano sul Russiagate a non concentrarsi su di lui, era visto “come un personaggio troppo ovvio”, ma su altri consulenti di Donald Trump.

    

 

    

I rapporti con Wikileaks

Sono stati tre funzionari della campagna elettorale di Trump a riferire a Mueller che Stone si era creato un canale di comunicazione privilegiato con Wikileaks, prendendosi anche il merito per i risultati delle interferenze usate contro Hillary Clinton. Sui social e anche in numerose interviste prima delle elezioni Roger Stone aveva insinuato che presto delle rivelazioni sulla candidata democratica sarebbero uscite fuori.     

   

Stone e Assange

Stone sapeva delle rivelazioni sul conto di Hillary Clinton perché, così aveva lasciato intendere, aveva parlato personalmente con Julian Assange. Poi si è pentito di queste dichiarazioni, correggendole più volte, sottolineando che non aveva nulla a che fare con il fondatore di Wikileaks. Ma le prove sono state trovate su Twitter, dove l’anno scorso gli investigatori hanno rintracciato numerosi messaggi tra il consulente di Trump e Guccifer 2.0, uno pseudonimo usato da uno più agenti dello schema di intelligence russo per hackerare le email di Hillary Clinton.

    

La caccia alle streghe

“Questa – ha detto Stone a Meet the Press con riferimento al Russiagate – doveva essere un’indagine sulle collusioni russe e invece sembra uno sforzo per punire e mettere a tacere i sostenitori del presidente americano”. Insomma, come Trump anche Stone sosteneva che le indagini di Mueller fossero una caccia alle streghe politicamente motivata e aveva dichiarato pubblicamente: “Non è improbabile che ora Mueller e la sua squadra cercheranno di incriminare anche me”.

    

Il rapporto con Trump

I due si conoscono da tempo, Roger Stone agiva come consigliere informale di Trump che più volte aveva preso in considerazione, spinto anche da Stone, l’idea di candidarsi. Quando nel 2015 l’imprenditore miliardario annunciò formalmente la sua candidatura alla presidenza, volle subito al suo fianco il consigliere, poi allontanato durante la campagna elettorale in seguito a una lite in pubblico.

   

“Get me Roger Stone”

Nel documentario scritto e diretto da Dylan Bank, Daniel DiMaduro e Morgan Pehme, distribuito da Netflix nel 2017, sulla vita e la carriera dello stratega politico, Roger Stone confiderà di essere stato allontanato perché Trump non gradiva una persona più istrionica ed egocentrica di lui al suo fianco, ma dietro le quinte, il candidato americano aveva continuato a chiamarlo e a consultarsi con lui.

    

      

Cosa cambierà per Trump

Secondo l’ex direttore della Cia, John Brennan, l’accusa dimostra “il grande tentativo di influenzare le elezioni, che potrebbe avere coinvolto i livelli più alti di chi si occupava della campagna di Trump”. La vera domanda, ha aggiunto Brennan parlando a MSNBC, è “se si sia superata la soglia tra collusione e cospirazione politica”. Stone è atteso in Tribunale per oggi pomeriggio. Chi o cosa sarà la pistola fumante fumante del Russiagate ancora non si sa.