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I moderati svedesi cederanno alla tentazione dell'ultradestra?

Gregorio Sorgi

Il socialdemocratico Löfven non ha ottenuto la fiducia del Parlamento. Adesso l'incarico al leader del centrodestra Kristersson: l'ipotesi di un governo di minoranza con i populisti

In Svezia il premier uscente Stefan Löfven del Partito socialdemocratico non ha ottenuto la fiducia del Parlamento per formare un governo. La coalizione di centrosinistra guidata da Löfven ha 144 seggi su 349 e ha bisogno dell'appoggio di un altro partito per avere la maggioranza in Parlamento. Il leader socialdemocratico sperava di ricevere l'appoggio di alcuni partiti minori del centrodestra (centristi, democristiani e liberali), ma il suo tentativo non è andato a buon fine.

 

Il presidente dell'aula Andreas Norlén, che gestisce la procedura per la formazione del governo, darà l'incarico al leader della coalizione di centrodestra Ulf Kristersson, che ha 143 seggi in Parlamento. I partiti hanno a loro disposizione quattro tentativi per trovare una maggioranza, dopo i quali sono costretti ad andare a nuove elezioni. L'alleanza guidata dal Partito dei moderati ha davanti a sé due strade per andare al governo: trovare un accordo con la coalizione di centrosinistra, che ha già rifiutato l'idea, o tentare un'improbabile intesa con i Democratici svedesi, il partito dell'ultradestra guidato da Jimmie Akesson. Kristersson ha negato questa ultima ipotesi.

La distribuzione dei seggi nel Parlamento svedese

 

Fonte: Youtrend

La reputazione dei Democratici svedesi è ancora macchiata dalle proprie origini neo-naziste, malgrado i tentativi di Akesson di prendere le distanze dal passato e di ripulire l'immagine del partito. Tuttavia, il leader dell'ultradestra è l'ago della bilancia per la formazione del nuovo governo. Akesson ha ricordato a Kristersson che l'unica strada per diventare premier passa da un accordo con i Democratici svedesi. Una coalizione tra i due partiti è molto improbabile, ma alcuni osservatori credono in un governo di minoranza di centrodestra con l'appoggio esterno dei Democratici svedesi.

 

Il politologo dell'Università di Stoccolma Torbjorn Larsson spiega che “il centrodestra e i Democratici svedesi sono d'accordo sulle tasse, il mercato del lavoro, la criminalità e la difesa. Questo significa che c'è una maggioranza potenziale. Riusciranno a trovare un accordo?”. La linea dura sull'immigrazione, che un tempo era una prerogativa di Akesson, è stata condivisa anche dagli altri partiti. Peter Magnus Nilsson, giornalista politico del Dagens Industri ha detto che “il sessantasei per cento del parlamento è a favore di una politica più dura sui migranti. Infatti, il manifesto elettorale di Akesson rispecchia le posizioni di un classico partito borghese”.

 

Il rapporto tra il centrodestra e i Democratici svedesi sarà uno dei temi più importanti delle prossime settimane. Akesson ha chiarito che voterà la fiducia solo a un governo che darà spazio alla propria linea sull'immigrazione, la sanità, le pensioni e la lotta alla criminalità. Se Kristersson non dovesse cedere all'alleanza con l'ultradestra, la prospettiva di nuove elezione sarà sempre più probabile.