International Army Games 2017 a Astrakhan in Russia (foto LaPresse)

Putin gioca alla guerra nel Baltico per testare le capacità della Nato

Francesco Maselli

Grandi esercitazioni militari al confine orientale dell’Unione europea. I Baltici hanno i loro motivi per essere preoccupati

Roma. Dal 14 al 20 settembre Russia e Bielorussia eseguiranno grandi esercitazioni militari al confine orientale dell’Unione europea. L’evento, chiamato “Zapad”, occidente in russo, si svolgerà nell’exclave russo di Kaliningrad, in Bielorussia, al confine occidentale russo e nel mar Baltico. Secondo i dati ufficiali saranno impiegati 12.700 militari, supportati da 70 aerei ed elicotteri, 250 carri armati, 200 pezzi d’artiglieria e 10 navi da guerra. L’obiettivo ufficiale dell’esercitazione, puramente difensiva fanno sapere da Mosca, è testare la reazione all’attacco di una forza terroristica capace di occupare parte del territorio bielorusso; il nemico, ha spiegato il viceministro della Difesa russa, Alexander Fomin: “E’ immaginario e non ha niente a che vedere con la regione dell’esercitazione, che potrebbe avere luogo in qualunque altro posto del mondo”.

  

La Nato e i paesi confinanti hanno però molti dubbi sulla reale entità di uomini e mezzi che saranno utilizzati. Probabilmente le informazioni comunicate dalla Lituania (che parla di 100.000 uomini impiegati tra militari e personale di supporto) sono esagerate, ma il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha detto di “ritenere che parteciperanno molte più truppe rispetto ai numeri ufficiali”. Thomas Gomart, direttore dell’Institut français des relations internationales, ha spiegato al Foglio che il disaccordo sulle cifre è rivelatore della “mancanza di fiducia tra le parti. Il contesto regionale è molto teso e gli interessi dei due attori contrastanti”. Tuttavia, continua l’esperto, le manovre russe non devono essere viste come un fatto eccezionale: “La Russia conduce manovre militari ciclicamente, così come la Nato. Il lavoro delle forze armate è prepararsi al peggio, ecco perché il dispiegamento è così grande. Non è una minaccia, almeno non ancora”.

  

Non è solo questione di numeri: Keir Giles, analista del Royal institute of international affairs, ha scritto che i paesi confinanti sono preoccupati dai precedenti. Le offensive in Georgia e Ucraina sono avvenute dopo grandi esercitazioni, utilizzate per mobilitare truppe in maniera meno sospetta; la paura è che Zapad sia una copertura per una nuova avventura militare. In più la composizione delle forze armate appare poco adatta a manovre difensive. In particolare la prima guardia armata blindata, la più famosa brigata d’assalto sovietica. Sciolta nel ’98, è stata ricostituita da Vladimir Putin, ed utilizzerà per la prima volta i nuovi carri T-14, secondo il sito specializzato Task&Purpose i migliori in circolazione. Gli analisti americani sono preoccupati dalla gittata del cannone principale, in grado di colpire e distruggere bersagli a 12 chilometri di distanza. Per avere un’idea, la gittata dei carri Abrams a disposizione dell’esercito americano arriva a un massimo di 4 chilometri. Facile capire chi avrebbe la meglio in uno scontro diretto. Il comandante delle forze statunitensi in Europa, Ben Hodges, ha detto al New York Times che: “C’è solo una ragione per la quale si crea una brigata del genere: offendere. Non si utilizza questo tipo di strumento per la sicurezza interna”.

  

“I Baltici hanno i loro motivi per essere preoccupati” spiega Gomart “la Russia viola in continuazione il loro spazio aereo e marittimo, quindi sono sotto pressione. Le provocazioni dei russi vanno però inquadrate nella loro strategia globale: Mosca le utilizza per testare la capacità di opposizione della Nato e ottenere informazioni per adattare la propria strategia in altri teatri, come la Siria. Inoltre queste dimostrazioni di forza sono un’enorme vetrina per gli armamenti. I russi, ma anche gli americani e gli europei, le utilizzano per questioni di pubblicità”.

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