Ancora scontri a Gerusalemme
Malgrado la rimozione dei metal detector e il ritorno dei pellegrini, proseguono le proteste sulla Spianata delle Moschee. Diversi feriti
Ci sono stati nuovi scontri tra fedeli musulmani e polizia israeliana a Gerusalemme, malgrado la rimozione dei metal detector e delle altre misure di sicurezza e il ritorno dei pellegrini sul terzo luogo santo dell’Islam. Israele ha tolto i metal detector dai varchi di accesso, dopo giorni di violenza in cui sono morte sette persone. L’apparato di sicurezza era stato installato dopo che, il 14 luglio, due poliziotti israeliani erano stati uccisi da terroristi arabi davanti alla Spianata delle Moschee, luogo sacro di musulmani, ebrei e cristiani nella Città Vecchia. Giovedì per la prima volta dall’attentato, migliaia di fedeli musulmani sono entrato nella moschea di al Aqsa per pregare. Almeno quattro palestinesi sono rimasti feriti, riferisce il canale tv al Jazeera. Secondo la Mezzaluna rossa palestinese, invece, i nuovi incidenti avrebbero provocato una cinquantina di feriti.
C'erano dubbi sul fatto che le preghiere di mezzogiorno avrebbero avuto luogo dopo che il direttore della moschea, lo sceicco Omar al Kiswani, aveva indicato ai musulmani di non entrare sulla Spianata fino a che l'ultima delle porte che conduce al complesso, la Porta di Bab al Huta, non fosse stata aperta. La porta si trova nelle vicinanze del luogo in cui i poliziotti sono stati uccisi. Dopo i negoziati tra il Waqf, la fondazione islamica che gestisce il sito sacro e la polizia israeliana, è stata aperta la porta di al Huta. Migliaia di persone si sono riunite in una lunga fila per entrare nella moschea e alcuni palestinesi si sono scontrati con le forze di sicurezza, con lanci di pietre e una bandiera palestinese issata su una delle moschee. La polizia ha disperso la folla e il sito è tornato ad una relativa tranquillità.
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