Undici arresti per l'attacco a Londra. Le vittime salgono a 5

Redazione

Reso noto il nome dell'assalitore. Si chiama Adrian Russell Ajao. Si cercano eventuali complici

[articolo aggiornato in redazione alle 16.50] La polizia britannica ha arrestato altre persone che potrebbero essere coinvolte nell'attentato di Londra e ha reso noto il nome dell'assalitore, che si chiama Adrian Russell Ajao. In tutto sono undici le persone fermate dalle forze di sicurezza da mercoledì a oggi mentre una donna è stata rilasciata su cauzione. La polizia sta interrogando le persone fermate per capire se l'attentatore ha agito da solo o sotto indicazione di altri.  

  

  
Il numero delle vittime è aumentato nella notte, dopo la morte di uno dei feriti ricoverati in ospedale per le ferite causate dall'auto di Ajao, che prima di dirigersi verso il Parlamento aveva falciato decine di passanti sul ponte di Westminster. I feriti sono in tutto 50, di cui tre in gravi condizioni. Studenti e turisti di varie nazionalità, dalla Corea del Sud all'Australia sono stati coinvolti nell'attacco sul ponte. Anche una ragazza bolognese di 28 anni è rimasta leggermente ferita e ha riportato escoriazioni. Un'altra donna romana, di cui non è stata segnalata l'identità per ragioni di privacy, è stata invece ricoverata in un ospedale diverso rispetto alle altre vittime che sono state portate al St. Thomas. Una donna è caduta o ha saltato dal ponte nel Tamigi. È stata salvata ma ha subito gravi ferite.    

  

 

"Le nostre indagini al momento si focalizzano sulle motivazioni, sull'organizzazione e sui suoi associati", ha spiegato il capo dell'antiterrorismo britannico, Mark Rowley, a proposito di Ajao. Gli investigatori devono ancora capire se l'attentatore ha agito da solo, se è stato ispirato dalla propaganda dello Stato islamico o se è stato incoraggiato personalmente da altri individui radicalizzati che potrebbero averlo aiutato nell'organizzazione dell'attacco. Tuttavia, per ora "non esistono indizi di nuove minacce", ha aggiunto Rowley.

 

  

Ieri, l'Isis ha rivendicato l'attacco attraverso l'agenzia Amaq e ha definito l'autore come un soldato che ha agito in risposta all'appello di colpire i cittadini dei paesi della coalizione anti-stato islamico.

 

L'aggressore ha guidato un suv Hyundai i40 grigio sul marciapiedi del ponte di Westminster, uccidendo due persone, prima di schiantarsi al di fuori del parlamento e cercando di entrare nel complesso, armato di coltello. L'attentato è avvenuto nel giorno in cui Bruxelles commemora il primo anniversario degli attentati rivendicati dallo Stato islamico in cui morirono 32 persone. La dinamica dei fatti di Londra è poco chiara, ma è evidente l'analogia con la tecnica del veicolo sulla folla usata negli attacchi di Nizza e Berlino.

 

 

L'assalitore ha accoltellato un agente di polizia disarmato che poi è morto per le ferite riportate, prima che un agente armato sparasse all’attentatore, uccidendolo. L'agente di polizia ucciso era il 48enne Keith Palmer, 15 anni di servizio nella sezione Protezione parlamentare e diplomatica. Aveva moglie e figli, ha detto la polizia. Subito dopo l'attacco, la premier Theresa May è stata evacuata in pochi minuti dal palazzo del Parlamento e portata a Downing Street.

 

 

Nella notte di mercoledì, decine di poliziotti armati hanno compiuto una perquisizione in un'abitazione a Birmingham, in Hagley Road, isolando parte della città per circa tre ore. Nel blitz la polizia ha arrestato le prime tre persone sospette. Gli agenti hanno anche confermato che la vettura usata dall'attentatore è stata noleggiata a Birmingham, a Spring Hill.

 

Il primo ministro Theresa May ieri ha descritto l'attacco come "malato e depravato" e ha detto che non pregiudicherà i valori britannici. Il Parlamento si è riunito come di consueto giovedì e ha ripreso i lavori.  Anche il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha detto che i "londinesi non saranno mai intimoriti dal terrorismo".

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