Foto LaPresse

L'arcivescovo di Vienna

Schönborn mette in guardia l'Europa sulla “conquista islamica”

Giulio Meotti
“Per i musulmani, l’Europa è al capolinea”. Nel 2030, il quaranta per cento dei viennesi sarà di origine straniera. “Tradita l’identità cristiana”.

Roma. Sarà stato un caso che il 12 settembre era il decimo anniversario della lectio che il suo maestro, il Papa emerito Benedetto XVI, ha tenuto a Ratisbona. Un caso anche che il 12 settembre fosse il 333esimo anniversario dell’assedio turco di Vienna. Fatto sta che il cardinale arcivescovo di Vienna, Christoph Schönborn, non ci è andato leggero né con le parole né con la data. Durante la messa per il Santissimo Nome di Maria, il presule austriaco ha paventato la possibilità di “una conquista islamica dell’Europa”, definendola “il terzo tentativo islamico di conquistare l’Europa”. E ancora: “Molti musulmani lo sperano e dicono che l’Europa è ormai al capolinea”. Il cardinale Schönborn ha pregato che “Dio abbia misericordia dell’Europa e dei suoi abitanti che rischiano di dimenticare l’identità cristiana”. Il cardinale ha chiuso l’omelia con la parabola del figliol prodigo che ha sperperato l’eredità del padre. Guardando alla “nostra situazione in Europa”, il cardinale ha detto: “Siamo un po’ come lui. Abbiamo sperperato l’eredità cristiana. Che ne sarà dell’Europa?”. Poi, in una intervista con il giornale dell’arcidiocesi di Vienna, Schönborn ha infine aggiunto: “Gli islamici vorrebbero approfittare della nostra debolezza, ma non sono responsabili per la nostra debolezza. Siamo noi stessi europei”.

 


L'arcivescovo di Vienna, Christoph Schönborn (foto LaPresse)


 

Konrad Pesendorfer, a capo dell’Ufficio di statistica austriaco, ha detto che nel 2030 la percentuale di popolazione di origine straniera a Vienna sarà del quaranta per cento, grazie alla demografia interna e ai flussi migratori (60 mila arrivi in un anno). Due anni fa, proprio Schönborn aveva sciorinato altri dati. Quelli del sorpasso islamico nella capitale: “La decrescita dei cattolici a Vienna è drammatica, siamo ormai sotto il quaranta per cento, e tra non molto arriveremo al trenta per cento”. Non solo il cattolicesimo è in drammatico declino a Vienna, ma è già stato sorpassato dall’islam come religione più praticata nelle scuole. Lo Stadtschulrat für Wien, la commissione per l’educazione della capitale, parla di 10.734 islamici nelle scuole medie e di 8.632 cattolici. La mezzaluna si avvia a diventare maggioranza anche alle superiori. Il 58 per cento dei bambini negli asili viennesi non parla tedesco come prima lingua. Un professore dell’Università di Vienna, Edna Aslan, in uno studio di trenta pagine commissionato dal ministero dell’Interno rivela anche l’esistenza di 150 asili islamisti nella capitale. Diecimila bambini educati all’odio dei “kuffar”, gli infedeli, da parte di gruppi di salafiti, Fratelli musulmani e altri islamisti. Aslan ha riassunto così la mentalità dominante in queste scuole: “L’Europa, così come la conosciamo, in qualche anno cesserà di esistere, Insh’allah, perché il tasso di fertilità è 1,38 per famiglia”. Nel giro di due generazioni, la popolazione over 65 in Austria passerà dall’attuale venti al trenta per cento. Nel paese definito da Robert Musil “lo specchio ironicamente consapevole del vuoto”.

Di più su questi argomenti:
  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.