Il presidente della Bolivia, Evo Morales (LaPresse)

In Bolivia l'uomo nero è neoliberista

Redazione
l referendum si è tenuto domenica, e i risultati preliminari sembrano indicare che i bolivariani vogliano negare a Morales un quarto mandato, ma i funzionari dell’ufficio elettorale non si sbilanciano, e ritardano la pubblicazione dei risultati (forse il governo preme per un riconteggio).

Ho convocato il gabinetto di governo otto mesi fa e gli argomenti che mi hanno dato erano che i neoliberisti non possono tornare. Mi dissero: ‘Solo tu ce lo puoi garantire’”. Dopo di me il diluvio. O meglio, dopo di me il neoliberismo. Il presidente della Bolivia Evo Morales ha descritto in questo modo, in un’intervista in prima pagina sul País di ieri, le ragioni che lo hanno spinto a cercare un referendum popolare per ottenere il quarto mandato al governo. Morales è l’esponente meno malconcio di quella “ondata di sinistra” che aveva garantito il potere a governi socialisti, antiamericani e non perfettamente democratici in quasi tutta l’America latina e di cui oggi, alla prova dei fatti e della crisi dei prezzi delle materie prime, non è rimasto quasi niente. I neoperonisti Kirchner in Argentina sono stati rimpiazzati dal liberale Mauricio Macri, il Venezuela che fu di Chávez è sull’orlo del default, il governo populista del Partito dei lavoratori in Brasile è scosso dalla crisi economica e dagli scandali giudiziari, nell’Ecuador del presidente Correa ci sono stati nei mesi scorsi proteste di piazza per la situazione dell’economia.

 

Morales si è sempre distinto in questo gruppo, grazie al pil che cresceva del 5 per cento e a un sostegno politico intaccato. Ma l’economia inizia a mostrare segnali di rallentamento, e alcuni scandali personali (un’amante segreta la cui società ha ottenuto lucrosi appalti pubblici, un figlio illegittimo) hanno oscurato anche il modello del socialismo di Evo. Così è arrivato lo spauracchio neoliberista, e il presidente, come si fa con i bambini, ha iniziato a dire ai suoi cittadini che se non fanno i bravi arrivano i terribili alfieri del libero mercato. Il referendum si è tenuto domenica, e i risultati preliminari sembrano indicare che i bolivariani vogliano negare a Morales un quarto mandato, ma i funzionari dell’ufficio elettorale non si sbilanciano, e ritardano la pubblicazione dei risultati (forse il governo preme per un riconteggio). Ma intanto Evo inizia a intuire che i neoliberisti non fanno più così paura, nemmeno in America latina.

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