L'Iran sequestra due navi militari americane. Rilasciati i dieci militari

Redazione
Le due imbarcazioni erano state fermate in acque iraniane ed erano stati arrestati tutti i membri dell'equipaggio

I militari americani che erano stati presi in custodia dall'esercito iraniano, dopo il fermo e il sequestro di due navi della Marina americana nel Golfo Persico nella serata di martedì, sono stati rilasciati nella tarda mattinata di mercoledì.

 

Le due motovedette erano partite dal Kuwait in direzione del Bahrain per una missione di routine. Le due imbarcazioni militari, secondo quanto detto dal Pentagono e dal Dipartimento di Stato si trovavano in acque iraniane a causa di un problema meccanico. I contatti diplomatici tra i due paesi sono stati tempestivi e, a quanto si apprende da fonti americane, il segretario di Stato americano, John Kerry, avrebbe immediatamente contattato il suo omologo a Teheran, ottenendo rassicurazioni sul pronto rilascio dei marines.

 

Nonostante le sicurezze americane fonti ufficiali del governo iraniano, citate da Reuters, avevano escluso una rapida soluzione. Il portavoce del Corpo delle guardie rivoluzionari islamiche, il generale Ramezan Sharif, aveva infatti detto alla Fars che "parlare di rilascio immediato è solo una speculazione. C'è un'indagine in corso e i marinai dovranno essere ascoltati e interrogati prima di giungere a una conclusione".

 

Secondo le forze di difesa iraniane le navi stava viaggiando verso Farsi island, importante base navale dell'Iran. Per questo motivo le indagini "dovranno essere approfondite, per capire se ci fossero intenti di spionaggio".

 

Come segnalato da New York Times potrebbe non essere sufficiente l'intervento del ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif. Le recenti azioni della marina iraniana, l'ultima e più emblematica sono i test missilistici con intenti provocatori vicino alle navi americane, "avrebbero un intento provocatorio" per creare problemi diplomatici con gli Stati Uniti. Gli alti gradi dell'esercito iraniano infatti "ha sempre contestato l'accordo nucleare".

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