Le proteste in Georgia del marzo 2023 (LaPresse)

Editoriali

I georgiani cercano l'Ue ma il governo s'ispira a Mosca

Redazione

Un anno dopo Sogno georgiano, il partito che governa la nazione, ci riprova con la legge sugli agenti stranieri

Poco più di un anno fa, la Georgia era sul punto di introdurre una legge sugli “agenti stranieri”, ne esistono di simili anche in altre nazioni, per esempio in Russia. La legge permetterebbe di etichettare come agenti di influenza straniera organizzazioni non governative e anche testate giornalistiche considerate dell’opposizione, ne condizionerebbe i finanziamenti con la possibilità di portarle alla chiusura. Quando Sogno georgiano, il partito che governa la nazione, si era fatto promotore della legge sul modello putiniano, i cittadini si erano riversati per le strade di Tbilisi portando con loro le bandiere dell’Unione europea da agitare in faccia agli agenti della polizia, per resistere ai cannoni ad acqua, per proteggersi dai lacrimogeni.

I georgiani hanno molto a cuore la loro integrazione europea e avevano ben capito quanto una legge del genere più che avvicinarli a Bruxelles li avrebbe allontanati. Le proteste di Tbilisi  sono una leggenda, sono forti e perseveranti e quella volta erano riuscite a costringere il governo ad abbandonare la legge. Dopo poco più di un anno, Sogno georgiano ci riprova, a ottobre ci saranno le elezioni, il panorama politico  non è cambiato granché rispetto alla precedente tornata elettorale e il partito di governo vuole vincere le elezioni con ogni mezzo ma vuole anche essere ricordato come l’esecutivo  che ha portato la Georgia nell’Ue nonostante si muova come se volesse imitare Mosca più che Bruxelles. La scorsa settimana  il governo aveva anche annunciato di voler introdurre una legge che sembra molto simile a quella russa sulla “propaganda Lgbtq+”. Dallo scorso anno a oggi è cambiata una cosa importante: Tbilisi ha ricevuto lo status di candidato e l’Ue si è raccomandata di rafforzare il rispetto dei diritti umani. La strada per entrare nell’Unione è lunga, ma Sogno georgiano, indeciso tra rimanere al potere con ogni mezzo ed essere ricordato per aver reso la Georgia un paese membro, ha capito che le due ambizioni sono inconciliabili e la seconda è diventata immediatamente meno urgente

Di più su questi argomenti: