Elly Schlein (Ansa)

editoriali

Schlein confonde pigramente il peronismo e la socialdemocrazia

Redazione

È evidente che il Pd non potesse appoggiare il candidato anarco-liberista Milei, ma non è chiaro perché si senta in dovere di sostenere per forza qualcuno, ovvero Sergio Massa, soprattutto con argomenti un po’ surreali

Il Pd ha perso in Argentina. Poco prima delle elezioni presidenziali, Elly Schlein aveva divulgato un videomessaggio, sottotitolato in spagnolo, in cui chiedeva agli argentini di sostenere il candidato peronista Sergio Massa, sconfitto poi al ballottaggio da Javier Milei. “Da una parte una visione di giustizia sociale, di progresso, di democrazia, di parità di genere, di lotta contro i cambiamenti climatici – ha detto Schlein –. Dall’altra la misoginia, il razzismo, l’isolamento dell’Argentina, la mercificazione della società, la negazione dei cambiamenti climatici”. E pertanto “non abbiamo dubbi da che parte stare – conclude la segretaria – da quella di Sergio Massa, l’unico che credibilmente può affrontare le sfide cruciali per il futuro e a risolvere le enormi questioni sociali del paese”. E’ evidente che il Pd non potesse appoggiare il candidato anarco-liberista Milei, ma non è chiaro perché si senta in dovere di sostenere per forza qualcuno, soprattutto con argomenti un po’ surreali.

Dalla descrizione di Schlein, infatti, Sergio Massa pare Olof Palme e il peronismo argentino sembra  la socialdemocrazia svedese. E invece è un fallimento totale. Il presidente uscente, Alberto Fernández, non si è neppure ricandidato. La sua vice, la potente Cristina Kirchner, è l’emblema di un clan e di una classe politica corrotta. Il candidato peronista Massa è ministro dell’Economia uscente di un’economia disastrata: il pil nell’ultimo trimestre è crollato del 4,9 per cento; l’inflazione che in Italia al 6 per cento è insostenibile per i lavoratori, in Argentina è al 143 per cento; la povertà, secondo l’istituto di statistica nazionale, è arrivata al 40 per cento della popolazione. Può questo sistema che da decenni ha condotto quello che una volta era uno tra i paesi più ricchi al mondo  verso un declino inesorabile essere considerato un modello valido per la sinistra italiana? Oltre a inveire contro la vittoria del “loco” Milei sarebbe il caso di riflettere sulle cause della sconfitta di Massa, anziché presentarle – addirittura – come modelli di progressismo e giustizia sociale.

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